Politica interna
Centrodestra: Giorgia Meloni ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco della Capitale, con il sostegno di Fratelli d’Italia e della Lega Nord. La scelta di non appoggiare Bertolaso irrita Berlusconi, che va all’attacco dei leghisti romani bollandoli come “tutti ex fascisti”; replica immediata di Salvini, che apre un nuovo fronte a Torino, scaricando il candidato di Forza Italia Osvaldo Napoli e proponendo un nome in alternativa, quello del notaio Alberto Morano. Ma il malcontento sull’”operazione Roma” è presente anche nella stessa Lega, dove il governatore lombardo Maroni dice che la scelta del candidato della capitale andava lasciata a Berlusconi; Matteo Salvini annuncia invece la nascita di “un nuovo centro destra”. Insomma la partita per il candidato sindaco di Roma del centrodestra si trasforma in una resa dei conti per la leadership nazionale.
Milano: Giuseppe Sala sa che il pericolo più grande in questo momento è rappresentato dalla fuga dalle urne. Il “ballottaggio balneare”, come lo definisce il candidato del centrosinistra, potrebbe portare ad un astensionismo vicino al 50%. Ma dietro a questo timore si nascondono gli stessi tormenti della coalizione, conscia del fatto che gli indecisi sono ancora molti ed alla fine potrebbero sommarsi alla sinistra che non ha mai mostrato entusiasmo per il candidato manager, mentre la sinistra più radicale sta cercando e certo presenterà un suo candidato alternativo. Altri voti potrebbero essere sottratti dal Movimento 5 Stelle, i cui elettori difficilmente al secondo turno metterebbero la croce sul nome dell’uomo Expo, visto come candidato di Renzi. Gli ultimi sondaggi disegnano un testa a testa, con Sala vincente su Parisi con il 52% contro il 48%, un margine che non può fare dormire sonni tranquilli a Giuseppe Sala.
Politica estera
Al Sisi: il presidente egiziano nel corso della lunga intervista rilasciata a Repubblica affronta il tema dell’eventuale intervento italiano in Libia, definendolo una missione con troppi rischi, soprattutto per la mancanza di una exit strategy, e ricordando quanto accadde in Somalia. “Perché un intervento esterno abbia successo, è necessario che riesca a farsi carico di tutti gli aspetti della vita di un Paese” dice Al Sisi, che propone come scelta alternativa dell’occidente l’appoggio all’Esercito del generale Haftar, legato al Parlamento di Tobruk al quale l’Egitto guarda con favore, essendo stato sin dall’inizio propenso alla sua creazione. Al Sisi ricorda che guardare alla Libia come se L’Isis fosse l’unica minaccia è sbagliato, occorre capire che la minaccia è nell’ideologia estremista e che in Libia agiscono differenti sigle con la stessa ideologia, e quindi servono piani globali contro tutti i jihadisti.
Primarie repubblicane Usa: uscito dal grigiore di una campagna condotta ai margini dei dibattiti televisivi, vittorioso solo in Ohio, lo stato del quale è governatore, oggi John Kasich appare l’unico candidato in grado di fermare la corsa vittoriosa di Donald Trump alla nomination, per quanto il tentativo appaia difficile. Kasich è l’unico moderato del fronte conservatore rimasto in pista dopo il ritiro di Rubio; pur convinto di non riuscire a superare il tycoon di New York nella corsa alla nomination, tenterà di ottenere successi parziali in Stati a lui favorevoli, sottraendo così delegati a Trump per impedirgli di arrivare ai 1237 rappresentanti che gli garantirebbero la nomination alla convenzione di Cleveland. Gli strateghi dell’establishment repubblicano, terrorizzati dagli effetti del terremoto Trump, sognano che il mite Kasich possa emergere nel West americano e magari conquistare la California.
Economia e Finanza
Borse: raggiunto l’accordo sulla fusione alla pari tra la Deutsche Borse di Francoforte e il London Stock Exchange. “Una scelta vincente per tutti”, dice Xavier Rolet ceo di Lse, “anche per Borsa Italiana” che ormai da anni fa parte del gruppo inglese. Il merger, che Francoforte e Londra insistono a definire “alla pari” anche se Deutsche Borse deterrà il 54,4% ed Lse il 45,6% della nuova entità, prevede la nascita di una società da 26 miliardi di euro di capitalizzazione. La sede fiscale sarà nella City, headquarter sia a Londra che a Francoforte, ceo tedesco, Kengeter di Deutsche Borse, presidente britannico, Brydon numero uno di Lse. Timori in Italia per l’eventuale costo che il deal potrebbe rappresentare per Borsa Spa, ma Xavier Rolet ha precisato che non vi sarà alcuno spin off di asset italiani e che il taglio dei costi non riguarderà la sede di Piazza Affari.
Fed: la banca centrale americana ha deciso di lasciare invariati i tassi allo 0.25 – 0.50 per cento. Saranno solo due, invece dei quattro previsti, gli aumenti dei tassi nel corso del 2016, e comunque nulla accadrà prima della seconda metà dell’anno; Janet Yellen è stata molto chiara, affermando che la politica resterà accomodante, con soli due aumenti in risposta a volatilità ed incertezze sul fronte economico. Dietro il mantenimento dello status quo pesano le incertezze sulla ripresa dell’economia mondiale, anche se la situazione odierna è molto più rassicurante di quanto non fosse solo poche settimane fa; la Yellen ha confermato che l’economia americana tiene ed ha goduto di una moderata espansione nonostante gli sviluppi finanziari globali. In termini pratici il messaggio della Fed è rassicurante per la prospettiva di tenuta del tasso di crescita statunitense.