Politica interna
M5S – L’incontro di Palermo ha sancito il ritorno di Beppe Grillo a capo del Movimento. Lo ha ammesso apertamente nei suoi dialoghi tra la folla (“farò il capo politico. Ci sono a tempo pieno”) per poi ritrattare una volta sul palco, ammettendo che “rimango un commediante, non sono un capo”. A fine giornata con l’intervento di chiusura confesserà che dopo un tentativo di defilarsi, la morte dell’amico Casaleggio lo ha convinto a tornare in prima linea. I primi provvedimenti porteranno a soppesare molto di più gli interventi in tv dei grillini, con un’attenta analisi prima di essere concessi. Il ritorno del leader ha mandato contemporaneamente in soffitta il “direttorio a cinque” per inaugurare una formazione ribattezzata “tridente”: Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio e Davide Casaleggio. Le novità non hanno comunque lasciato tranquilli altri importanti esponenti, tra cui Roberto Fico che pensa si debba “tornare alle origini, serve un movimento senza leader, orizzontale”.
Renzi – In giornata il premier è tornato sull’argomento Olimpiadi per attaccare Virginia Raggi, definendo “un’incredibile ammissione di incapacità” la decisione di non portare avanti la candidatura per timore della corruzione. Le attenzioni di Renzi si sono dedicate anche al perenne braccio di ferro con l’Ue, per il quale il segretario Pd ha messo le cose in chiaro: “noi abbiamo proposto che l’Europa si desse una bella svegliata dopo Brexit. Se vogliono cambiare, l’Italia c’è.” Critico anche sul mancato invito per l’incontro di Berlino, per cui i leader di Francia e Germania “se pensano di intimorire me, hanno sbagliato persona”.
Politica estera
Emergenza migranti – Potrebbe arrivare un cambio di marcia per la gestione dei migranti, grazie all’iniziativa di Angela Merkel che, durante un vertice a Vienna con nove Stati dei Balcani, ha anticipato di voler stringere un accordo da un miliardo di euro con l’Egitto sulla base di quello tra Ue-Turchia e ha dichiarato che “la Germania accoglierà ogni mese da Italia e Grecia centinaia di profughi con il permesso di soggiorno”. In precedenza l’Egitto aveva fatto sapere che la quantità di profughi presenti sul suo territorio ammonta a cinque milioni e che la situazione era sul punto di esplodere. Negli scorsi mesi la trattativa si è così intensificata, coinvolgendo anche il prestito chiesto dal presidente egiziano Al Sisi all’Fmi, prestito che potrebbe essere sbloccato solo se l’Egitto si impegnerà a gestire i migranti.
Inghilterra – Non ci sono stati problemi per la riconferma di Jeremy Corbyn a leader del Partito laburista. Dopo il tentativo interno di sfiducia Corbyn si è trovato a riconquistare il proprio elettorato confrontandosi soprattutto contro figure politiche legate all’eredità di Tony Blair e della sua idea politica più centrista. Ma il movimento definito post-blairiano non ha saputo esprimere un candidato di spicco e così il gallese Owen Smith si è ritrovato a incassare solo 38% di voti contro il 62% di Corbyn. Il leader riconfermato ha deciso di ricucire i rapporti nel partito dichiarando che “le cose che ci uniscono sono più di quelle che ci dividono” e paragonando il Labour Party a una famiglia. Corbyn ha finora rappresentato l’espressione più estrema della sinistra (pacifista, anti establishment) e gli analisti politici hanno letto la sua riconferma come la condanna per i laburisti al ruolo di perenne opposizione, sancendo che il Regno Unito è diventato “un Paese a partito unico” (Economist).
Economia e Finanza
Def – La nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza prevista per domani fisserà i conti su cui il governo lavorerà per definire la Legge di Bilancio: il deficit-Pil arriverà al 2,3%, il Pil aumenterà di 1% mentre il debito si assesterà al 131% del Pil. Sempre caldo il fronte con l’Ue per stabilire il rapporto tra deficit e Pil. Le ultime voci darebbero come approvato il 2,2% da Bruxelles, ma Renzi potrebbe puntare al 2,4%. Questo disavanzo (ad aprile all’Italia era stato concesso l’1,8%) non dovrebbe derivare dalla flessibilità, che l’Italia ha già sfruttato, ma da fondi aggiuntivi necessari per far fronte al terremoto e per l’emergenza migranti. I fondi a disposizione verranno utilizzati principalmente per disinnescare l’aumento dell’Iva (15 miliardi) e per gli interventi su pensioni, investimenti e occupazione (5-6 miliardi).
Piano Juncker – La nuova fase del progetto di investimento promosso dal presidente Ue ha fissato come obiettivo il raggiungimento di 502,5 miliardi di euro entro il 2020, ottenibili con un iniziale versamento di soli 2,5 miliardi e moltiplicati in seguito grazie a un effetto leva di 1:15. Ma numerosi restano gli scettici, che giudicano l’iniziativa di Juncker come poco coraggiosa, non avendo finora puntato su “progetti davvero rischiosi, innovativi, magari delle piccole imprese, come del resto era nello spirito del piano” come ha fatto notare il ricercatore Gregory Claeys. Il piano avrebbe inoltre raccolto molto meno di quanto previsto, realizzando una leva compresa tra 1:6 e 1:9 e non 1:15. Il giudizio definitivo non può quindi essere che negativo, secondo Alberto Quadrio Curzio presidente dell’Accademia dei Lincei, avendo dimostrato che il piano è insufficiente e che “oggi gli investimenti europei sono di 300 miliardi inferiori alla media degli ultimi 18 anni”
1 thought on “LE NOTIZIE DEL GIORNO. Grillo torna capo dei Cinque Stelle – Merkel: aprilremo ai profughi da Italia e Grecia”
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