Politica interna
Pd – Dal Teatro Stabile di Mantova Matteo Renzi è categorico. Nessun passo indietro sulla legge elettorale. Una posizione netta, basata anche sulle divisioni interne alla minoranza democratica. Perché se da un lato Gianni Cuperlo definisce la fiducia sulla legge un modo per mettere “la legislatura sul binario di un suo esaurimento”, dall’altro Cesare Damiano stempera i toni: “Bisogna evitare che venga posta la fiducia”, “ma in ogni caso, terminato il confronto parlamentare, qualche che sia l’esito, l’Italicum andrà votato come richiede la logica democratica”. Il premier invita i suoi a rispettare le regole, e da Mantova spiega: “Se c’è un’espressione di volontà come le primarie queste vanno rispettate. Questo non significa essere contro la democrazia: antidemocratico è chi non rispetta le regole”. Renzi parla anche della riforma della scuola e della mobilitazione convocata per il 5 maggio: “Si fa uno sciopero per un motivo per me incomprensibile. Noi andremo ad assumere 100mila insegnanti e trovo assurdo che si faccia uno sciopero”.
Enrico Letta – Annuncio a sorpresa di Enrico Letta. Ieri l’ex presidente del Consiglio, intervistato da Fabio Fazio, ha comunicato la sua decisione di dimettersi da parlamentare. Dimissioni che Renzi apprende solo dal mezzo televisivo. L’unico a conoscenza della sua scelta è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nel futuro di Letta un incarico importante: dal primo settembre guiderà la prestigiosa scuola di affari internazionali di Parigi. Il nuovo ruolo non lo allontanerà dalla politica, “perché dalla politica non ci si dimette”, ma è giusto “avere un mestiere”. Al suo posto subentrerà Beatrice Brignone, civatiana di Senigallia.
Politica estera
Immigrazione – Il naufragio di ieri costituisce una tragedia senza precedenti, che ha segnato un triste primato: circa 900 morti. Migranti partiti dall’Egitto, che avrebbero fatto tappa in Libia per imbarcare altre persone su una vecchia carretta di 30 metri. Il natante si sarebbe rovesciato a 180 miglia da Lampedusa, pare per l’agitazione con la quale i migranti avrebbero salutato l’arrivo del mercantile portoghese King Jacob, mandato in loro soccorso dalla Guardia costiera. Il premier Renzi invoca l’aiuto dell’Unione europea contro i “trafficanti di esseri umani, i nuovi schiavisti del Ventunesimo secolo”, e definisce “inqualificabili le polemiche demagogiche di una parte della politica mentre il nostro Paese è impegnato nei soccorsi”.
Isis – Dalla Libia un nuovo video dell’Isis minaccia il mondo cristiano, mostrando l’uccisione di trenta copti etiopi, e soffermandosi sul loro sangue che dalla costa scorre nel Mediterraneo, verso l’Italia. Un manifesto ideologico di mezz’ora che radicalizza lo scontro con la cristianità, attingendo anche a immagini di papa Benedetto XVI. Continui sono gli appelli a condurre la guerra a oltranza contro i “miscredenti”, perché “chi crede davvero in Allah ha il dovere di umiliare e rendere schiavi i cristiani”. E intanto scorrono le ormai note fotografie dei jihadisti che distruggono croci e statue nelle chiese occupate dal Califfato in Iraq e Siria.
Economia e finanza
Grecia – Gli occhi del mondo sono puntati sulla Grecia, a un passo dall’insolvenza: nelle casse di Atene restano appena due miliardi. Anche l’ultimo tentativo di mediazione, durante il weekend, è andato a vuoto: il governo di Alexis Tsipras ha ribadito il “no” a qualunque misura di austerity pretesa da Bce e Fmi in cambio dello sblocco di 7 miliardi di prestiti. La Grecia “faccia una proposta”, ha ripetuto sabato il presidente della Bce, Mario Draghi. A metà maggio la Grecia dovrà, infatti, restituire un miliardo al Fondo monetario internazionale, che non pare disposto a concedere dilazioni. “Vogliamo una soluzione sostenibile all’interno dell’euro”, ma “non ci spostiamo dalle nostre linee rosse”, ha detto il vicepresidente Yannis Dragasakis.
Bei – Approderanno domani al cda della Bei i primi progetti che inizieranno a ottenere le risorse in attesa della piena operatività dell’Efsi, il Fondo strategico per gli investimenti europei. Sono 1800 i progetti da valutare, ma c’è spazio anche per altri. L’Italia punta su 98 investimenti nei settori dell’energia, della banda larga, dell’edilizia scolastica e dell’ambiente. Lo screening dei progetti è doppio: da un lato la valutazione finanziaria e dall’altro un esame tecnico-economico che considererà il contributo del progetto alla crescita economica, la coerenza con le politiche Ue e il potenziale valore aggiunto del finanziamento Bei.