Politica Interna
Alfano: anche se mezza opposizione chiede a gran voce le sue dimissioni, annunciando mozioni di sfiducia a raffica, il ministro dell’interno, atteso oggi in aula alla Camera per la sua informativa politica sul caso che lo ha investito, è intenzionato a restare al suo posto, forte anche dell’appoggio del premier Matteo Renzi. Il responsabile del Viminale resiste e gli fanno da sponda, oltre al Pd, anche i verdiniani e Forza Italia; “non mi dimetto, non c’è reato e contro di me e mio padre si è scagliata la barbarie illegale”, quella delle intercettazioni. Il messaggio è diretto anche ai ribelli del suo partito, Area popolare, che hanno chiesto al loro leader di abbandonare la maggioranza o quanto meno di limitarsi ad un appoggio esterno a Renzi. Alfano prova dunque a passare al contrattacco, per non restare schiacciato da quella che lui stesso definisce “offensiva mediatica contro il governo”.
Expo: undici arresti eseguiti all’alba di ieri dalla guardia di Finanza con l’accusa di associazione a delinquere, volta a favorire gli interessi di Cosa Nostra in Fiera Milano e Expo 2015. Al centro del sistema c’erano una società ed un consorzio che con fatture false creavano fondi neri in parte trasferiti ad una famiglia mafiosa di Pietraperzia, in provincia di Enna. Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini ha precisato che non sono individuabili responsabilità penali in capo a Ente Fiera o a Expo, mentre il procuratore capo di Milano Francesco Greco ha sottolineato le strette interconnessioni tra organizzazioni criminali mafiose e criminalità economica. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha detto che la battaglia per la legalità non deve fermarsi mai, e che la sua giunta lavorerà per proteggere la città da infiltrazioni malavitose e rischi di corruzione.
Roma: prevista per oggi la presentazione, in consiglio comunale, della giunta del neosindaco Vittoria Raggi; il puzzle è stato ultimato ieri in serata sotto la regia di Luigi Di Maio, sempre più “playmaker” del Campidoglio. Prima sorpresa, Lo Cicero non sarà assessore allo sport, la delega sarà tenuta dal vice sindaco Frongia. Per evitare ricorsi al Tar, a causa dello Statuto che chiede l’equilibrio di genere, aumenta il numero delle donne in giunta, l’assessorato ai Trasporti sarà affidato ad una debuttante, Linda Meleo. Confermati tutti gli altri nomi già circolati nei giorni scorsi. Soddisfatto Frongia che, forte del parere dell’Anac in cui Cantone afferma che un ex consigliere comunale può fare il capo di gabinetto, dice “spero che mi sia restituito l’onore”.
Politica Estera
Blair: dopo sette anni di lavori e di rinvii la commissione presieduta da John Chilcot, istituita nel 2009 dall’allora premier inglese Gordon Brown per indagare le motivazioni della guerra in Iraq, ha reso noto il suo rapporto. Un testo sterminato che lascia agli storici il più devastante atto di accusa nei confronti di un ex premier britannico, Tony Blair, che quella guerra la appoggiò e la favorì senza riserve. La commissione ha ascoltato 129 testimoni e gli elementi di accusa nei confronti dell’ex inquilino di Downing Street sono pesantissimi; la guerra non era l’ultima risorsa disponibile, non tutte le opzioni erano state esaminate, Blair esagerò nelle comunicazioni al Parlamento il pericolo rappresentato dall’Iraq. Anche i servizi segreti ebbero le loro colpe, fornendo informazioni inesatte sulle armi di distruzione di massa in mano a Saddam. Ma Blair si difende, ribatte alle accuse e sostiene di aver agito in buona fede.
Economia e Finanza
Renzi: dopo un’altra giornata di fuoco, sul fronte caldissimo delle banche interviene direttamente il presidente del Consiglio. Attesa la chiusura dei mercati Renzi lancia due messaggi; il primo è che i correntisti ed i risparmiatori in Italia sono totalmente al sicuro. Il secondo è rivolto alle autorità della Ue affinché riflettano sulla situazione del credito europeo, perché “chi conosce la realtà sa che la vera questione sulla finanza in Europa non sono i non performing loans italiani, ma i derivati di altre banche”. Chiaro il riferimento a Deutsche Bank, appena bollata dal Fondo monetario internazionale come più importante contribuente ai fattori di rischio sistemici.
Brexit: anche gli analisti che avevano escluso che la crisi successiva alla vittoria del “Leave” potesse essere come quella del 2008, dopo il fallimento di Lehman Brothers, cominciano a ricredersi, in particolare in giornate come quella di ieri, quando le vendite hanno colpito in modo massiccio tutto l’azionariato europeo ed è di nuovo scattata la caccia ai “beni rifugio” rimasti. Ad alimentare il pessimismo è il pericolo di un effetto domino che possa partire dal settore immobiliare inglese, dove diversi fondi hanno già congelato i rimborsi; ma il contagio appare per ora circoscritto e le perdite subite dai listini europei non sembrano aver avuto eco al di là dell’Oceano Atlantico, dove Wall Street ha chiuso in marginale rialzo. Evidente invece l’appetito degli investitori per i titoli di Stato dei paesi ritenuti più sicuri; secondo calcoli di Bloomberg ammonterebbero ormai a quasi 10mila miliardi di dollari i bond circolanti a rendimento inferiore allo zero. Confermata la corsa all’oro, che ha toccato i massimi degli ultimi due anni e mezzo, e anche quella allo yen, al top da fine 2012 nei confronti dell’euro.