Politica interna
Governo – Forza Italia ha ufficializzato l’uscita dal Governo e dalla maggioranza, che ora al Senato può contare su soli 13 parlamentari in più dei partiti d’opposizione. Lo hanno annunciato i capigruppo azzurri di Camera e Senato, motivando la decisione con le scelte di politica economica prese dall’Esecutivo nel testo definitivo della Legge di Stabilità, poi votato in nottata al Senato. A pesare però anche il voto di oggi sulla decadenza di Berlusconi. Renato Brunetta ha chiesto a gran voce che come “da prassi il Premier presenti le proprie dimissioni al Colle”, ma dopo un incontro con Enrico Letta è stato lo stesso Presidente della Repubblica a blindare il Governo, ritenendo che la verifica della sussistenza di una nuova maggioranza possa ritenersi espletata con la votazione della fiducia della Legge di stabilità. Molto duro il commento di Angelino Alfano: “Avevamo visto giusto: votare contro la manovra è una scusa, un pretesto a seguito della decadenza di Berlusconi”.
Silvio Berlusconi – Il destino da senatore dell’ex Premier pare ormai scritto e oggi l’Aula del Senato, a meno di clamorosi rinvii, voterà la sua decadenza in virtù della legge Severino. Berlusconi non andrà in Parlamento, ma parlerà a un sit-in organizzato fuori da Palazzo Grazioli. La prevista partecipazione serale a Porta a Porta è stata invece annullata.
Politica estera
Russia – Vladimir Putin ha incontrato a Trieste il Premier Letta. Il vertice bilaterale ha portato alla firma di 28 accordi economici strategici, dal miglioramento dell’accesso al mercato russo delle imprese italiane, alle forniture energetiche, con Mosca che attraverso l’Ucraina è fondamentale per le forniture di gas metano. E proprio Kiev è stata al centro dell’incontro, per via delle recenti tensioni sorte tra l’Ue e il Cremlino e in considerazione del prossimo semestre di presidenza Ue che spetterà proprio all’Italia. Putin ha infine rivendicato l’amicizia personale che lo lega a Berlusconi, ma ha promesso che i rapporti con la Russia “non dipendono da partiti politici. Non ingeriamo mai nelle questioni interne dei partner stranieri”.
Cina – Sale la tensione nel pacifico dopo l’atto unilaterale di Pechino, che ha deciso l’istituzione di una zona di sovranità aerea cinese su un’area del Mar Cinese Orientale, una zona sottoposta al controllo amministrativo giapponese e sudcoreano, costellata di isole disabitate ma ricca di materie prime. Gli Stati Uniti hanno reagito inviando due bombardieri Boeing, che hanno violato lo spazio aereo rivendicato. Le autorità cinesi non hanno reagito. E oggi una portaerei statunitense arriverà nell’area in vista di imminenti esercitazioni congiunte con i giapponesi.
Repubblica Centrafricana – Il Paese è oramai sull’orlo del caos, percorsa da nord a sud da violenze etnico-religiose e reduce dal colpo di Stato degli ex ribelli della Seleka. E ieri si è mossa la Francia, che ha concesso l’indipendenza nel 1960, col Presidente Hollande che ha annunciato l’invio di mille soldati in Centrafrica, non appena avrò il via libera dell’Onu per impedire che lo stato attuale di “pregenocidio” sfoci in un vero e proprio massacro su larga scala.
Economia e Finanza
Legge di stabilità – Il maxiemendamento sostitutivo della Legge di stabilità, su cui il Governo aveva posto la fiducia, ha ricevuto il via libera in nottata dopo un’estenuante maratona in Aula. 171 i voti favorevoli, 135 i no. Oggi poi la nuova seduta si aprirà con la votazione della nota di variazioni al bilancio e la votazione finale del ddl Bilancio. Nel provvedimento, comunque suscettibile di modifiche alla Camera, hanno trovato conferma le novità circolanti da giorni, dal potenziamento del taglio al cuneo fiscale (fino a 225 euro annui nel 2014), all’introduzione di un contributo di solidarietà per le pensioni d’oro fino al 18%, i cui proventi consentiranno di sperimentare il reddito minimo d’inserimento, a una nuova versione della tassa sulla casa, la Iuc. Per ora invece è saltata la sanatoria sulle spiagge, mentre per le vecchie cartelle di Equitalia non saranno azzerate le sanzioni, ma solo gli interessi.
Pensioni – L’Ocse ha lanciato un allarme sullo stato della previdenza in Italia, dove “la spesa in pensioni è la più alta tra i Paesi Ocse, mentre i salari sono ancora tra i più bassi”. L’organizzazione ha rilevato che le generazioni future, oggi sottoposte spesso a “carriere intermittenti, lavori precari o mal retribuiti” corrono seriamente il rischio di scivolare sotto la soglia della povertà, una volta maturato il diritto alla pensione.