Politica interna
Berlusconi: Sabato 19 ottobre la Corte d’Appello ha stabilito che l’ex premier dovrà scontare un’interdizione della durata di due anni dai pubblici uffici; i voti con cui la Giunta per le elezioni ha votato per la sua decadenza da senatore sono 15 su 23. Questi fatti hanno portato Berlusconi, che tra oggi e domani dovrebbe recarsi a Roma, a esprimere ai suoi fedelissimi, nella giornata di ieri, la propria delusione per l’appoggio delle sue vicende giudiziarie da parte del Pdl. Inoltre, l’incontro con Roberto Maroni non ha contribuito a migliorare il suo atteggiamento: la Lega, infatti, è contraria a eventuali elezioni anticipate. Se Berlusconi non facesse ricorso e accettasse la condanna a due anni d’interdizione, decadrebbe da senatore in tempi molto brevi. Tuttavia, se il ricorso andrà avanti, starà al Pd la decisione di sospendere o meno il voto sulla decadenza, che arriverà al massimo ai primi di dicembre.
In un’intervista al Corriere, Gianfranco Fini dichiara come Silvio Berlusconi non sia affatto finito, poiché ha ancora “un vasto consenso, nel Paese e nel suo partito”. Ciononostante, Fini ha ammesso l’impossibilità di “convivere nello stesso partito” col Cavaliere, “esprimendo una posizione diversa”.
Pd: Sul sito del Pd sono uscite le mozioni congressuali dei quattro candidati alla segreteria del partito. Matteo Renzi propone un cambiamento radicale sia dal punto di vista ideologico, che per quanto riguarda il gruppo dirigente, definendo il proprio partito come “custode del bipolarismo”. E’ necessaria un “rivoluzione” nell’ambito scolastico, nel fisco e investire nelle nuove tecnologie. Tuttavia, per attuare questo suo programma di “rottamazione”, servirebbero anche i voti da parte del M5S e del Pdl. Di tutt’altra impostazione è la mozione di Gianni Cuperlo, secondo il quale è necessario collocare politicamente il Pd nel Pse e agire attivamente sul deficit previsto dal governo, portandolo dal 2,5% al 2,7%, con lo scopo di destinare 3 miliardi agli esodati, all’occupazione giovanile e a un vasto programma d’investimenti.
Diverse sono le mozioni dei due rimanenti candidati, Pippo Civati e Gianni Pittella: il primo propone un Pd che si collochi “tra Prodi e Rodotà”; il secondo mette in evidenza il fatto di trovare una soluzione per il problema del Mezzogiorno.
Politica estera
Datagate: Il quotidiano francese Le Monde ha pubblicato nuovi documenti riservati che dimostrano quanto lo spionaggio americano, portato avanti dalla Nsa, sia presente in Francia. Il Ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius ha annunciato di voler spiegazioni da parte del Segretario di Stato americano, John Kerry, riguardo all’attività della National Security Agency, in particolare al controllo che gli Usa avrebbero effettuato su 70,3 milioni di registrazioni di dati telefonici prodotti dai francesi, tra il 10 dicembre 2012 e l’8 gennaio 2013. Alain Charret, esperto di guerra elettronica, ha dichiarato a “France 24” quanto i ministri francesi, dopo lo scandalo Snowden, fossero già al corrente di essere sorvegliati. Gli Usa si sono giustificati ribadendo come il recupero di dati dai paesi esteri faccia parte del loro programma di sicurezza nazionale.
Immigrazione: Ieri, durante la cerimonia di commemorazione delle vittime dei naufragi del 3 e dell’11 ottobre svoltasi ad Agrigento, si è scatenata una forte protesta nei confronti dei Ministri presenti, tra cui Mauro, Kyenge e Alfano, il quale è stato portato via dalla scorta, sotto il grido di “Assassini”. Tra folla degli immigrati anche Mosè Zerai, il sacerdote portavoce della comunità eritrea in Italia, il quale ha contestato la presenza dell’ambasciatore Zemede Tek: “Invitare i rappresentanti del regime qui offende vittime e familiari”. Da Roma, Enrico Letta ha assicurato come prossimo obiettivo il rafforzamento del Frontex e la presentazione delle misure per risolvere il grave problema degli sbarchi mortali al prossimo Consiglio europeo.
Economia e Finanza
Manovra: Ieri, durante un’intervista al programma televisivo “Otto e mezzo”, il Premier Enrico Letta ha commentato le proposte avanzate dalla Legge di Stabilità, in particolare la questione dei 14 euro, che i lavoratori dipendenti dovrebbero trovarsi in busta in più rispetto alle normali detrazioni, definendoli “un’operazione mediatica […] inventata per farci del male” e difendendo la manovra da lui proposta, grazie alla quale ci sarebbero “miliardi di tasse in meno”.
Sempre ieri, i sindacati hanno deciso uno sciopero territoriale di quattro ore da effettuare entro metà novembre, per protestare contro i provvedimenti del governo, i quali, secondo Susanna Camusso, non contribuirebbero a cambiare la situazione economica. Le proteste sono arrivate anche da Giorgio Squinzi, il quale continua a portare avanti la sua richiesta dell’aumento delle risorse a favore del cuneo fiscale per imprese e lavoratori.
Ribadendo, la manovra prevederà, oltre alla riduzione del cuneo fiscale, all’introduzione di nuove imposte (Trise, divisa in Tasi e Tari)e alla rivalutazione delle pensioni, anche un miliardo di tagli nel 2014, con l’obiettivo di rientrare nei parametri di spesa fissati dall’Europa.