Politica interna
L’Italia al voto il 4 marzo. Dal Corriere della Sera: “Il presidente Mattarella ha dichiarato chiusa la legislatura. Adesso parte il percorso che porterà alle elezioni, il prossimo 4 marzo: le nuove Camere verranno convocate il 23 marzo. Il premier Gentiloni resta in carica per gli affari correnti. Si andrà a votare con la nuova legge elettorale. E si vedrà se uscirà una maggioranza per formare un nuovo governo. O se Gentiloni sarà invitato a proseguire, magari con un governo di larghe intese, la sua azione di governo. E proprio il capo del governo, ieri nell’incontro di fine anno, ha parlato di un Paese che si è «rimesso in moto»”. Repubblica: “Il Pd non sta bene, va male. Per restituirgli consensi e risollevarne la sorte bisogna che tutti, a cominciare dal presidente del Consiglio – che i sondaggi hanno incoronato politico dell’anno 2017 – ci mettano la faccia. Con Gentiloni, i volti della campagna elettorale dem saranno quelli dei ministri a più alto tasso di popolarità, da Graziano Delrio a Dario Franceschini, da Marco Minniti a Andrea Orlando. Renzi vuol dimostrare di avere imparato definitivamente la lezione, dopo la roulette del referendum del 4 dicembre 2016, quando puntò tutto sulla sua leadership. E perse. Ora sarà gioco di squadra”. “Una riforma costituzionale che per mesi ha diviso l’Italia e il Parlamento, la battaglia sulle unioni civili e quella sul biotestamento, l’abolizione dell’articolo 18, l’addio al finanziamento pubblico ai partiti e gli 80 euro. È una legislatura turbolenta quella che si è chiusa, cinque anni sulle montagne russe, tagliando traguardi storici nel campo dei diritti civili, arrendendosi però sullo Ius soli”. Repubblica oggi traccia un bilancio della legislatura.
Centrodestra. Dal Giornale: “Il vertice con gli alleati? Per Silvio Berlusconi si potrà fare «la prima settimana di gennaio». Doveva essere a Natale, spiega il leader di Forza Italia a Coffee Break su La7, ma è stato «rimandato fino a quando non si fossero chiuse le Camere e aperta la campagna elettorale». Con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, assicura, «nessun problema, siamo alleati, non concorrenti» e «il programma, l’abbiamo già visto assieme». Ma niente patti e notai, come voleva il leader della Lega: «Tra alleati una stretta di mano vale molto di più di qualsiasi firma». Il Cavaliere cita i sondaggi favorevoli, con Fi al 16,5%-17%. E lui intende portarla al 30%, come fece 5 anni fa”. Berlusconi intervistato dal Corriere critica il Governo: «È stato insufficiente sul piano dei risultati. Il governo Gentiloni, al di là della personale cortesia del premier, è stato il quarto governo consecutivo sul quale gli italiani non hanno potuto esprimersi. Il crollo verticale dei consensi della sinistra dimostra il fallimento politico di questi governi». «Ma non credo che il problema del Pd sia Renzi: il problema è l’esaurimento della funzione storica di quel partito. Analogamente a quanto sta accadendo a tutti i partiti della sinistra classica in Europa». «La nostra flat tax aiuterà il ceto medio». Salvini su Libero: “«Non voglio complici della sinistra al governo con la Lega». «Comunque io con Berlusconi vado d’accordissimo, mi aspetto solo chiarezza. I miei non sono mai problemi personali, ma politici (…) Il centrodestra ha il 90% delle possibilità di vincere le elezioni e governare. E poi, anche se il centrodestra non avesse la maggioranza, Pd e Forza Italia insieme non avrebbero comunque i numeri per governare. In ogni caso, gli dirò di non ripetere gli errori commessi con Fini e Alfano: bisogna stare alla larga da riciclati e poltronari. E gli ricorderò che Renzi l’ha tradito malgrado lui gli abbia fatto da stampella per un anno».
Politica estera
Via libera del governo alla missione italiana in Niger. Il Sole 24 Ore: “E’ uno degli ultimi atti del governo Gentiloni, una decisione strategica per il Paese in tema d’immigrazione, sul fronte del contrasto al traffico di esseri umani e della lotta alle formazioni terroristiche in Africa. L’Italia invierà in Niger un contingente di forze militari, definito dalla stessa Difesa “no combat” (…), che a regime sarà di 470 unità, di cui 120 dall’approvazione fino a giugno, probabilmente paracadutisti della Folgore. L’obiettivo della nuova missione – il decreto è stato approvato dal consiglio dei ministri di ieri sera, che ha deciso la data delle elezioni – è consolidare e addestrare le forze di sicurezza del Niger, Paese di transito nelle rotte dei migranti dall’Africa sud occidentale verso i confini sud della Libia”.
Liberia/Afghanistan/Usa. Repubblica: “Mama Liberia ha scelto: il suo nuovo presidente è George Manneh Oppong Ousman Weah, l’uomo del popolo. Lacrime, urla di gioia, clacson e una folla travolgente riempiono le strade di Monrovia all’annuncio dei risultati provvisori. Quelli definitivi saranno comunicati oggi. I numeri però parlano chiaro: 61,5 per cento delle preferenze sul 97,1 delle schede scrutinate, contro il 38,5 dello sfidante Joseph Boakai, vice presidente uscente dell’amministrazione Sirleaf. Il primo Pallone d’oro africano, leggenda del calcio mondiale e attaccante indimenticabile del Milan negli anni ’90 sta per conquistare la poltrona presidenziale della Liberia per i prossimi 7 anni”.
Il Corriere della Sera: “Una scia ininterrotta di sangue. Che diventa sempre più lunga dopo le sconfitte di Mosul e Raqqa. Torna a colpire l’Isis in Afghanistan. E, per strappare il primato del jihad ai talebani, punta a Kabul, dove ieri un attacco kamikaze ha devastato un centro culturale sciita, provocando oltre 40 morti e 84 feriti”.
“I guerrieri della notte non abitano più qui. Il crimine a New York è crollato. «Il 2017 ha registrato un calo record: appena 94.806 fra omicidi, rapine, stupri, frodi, furti». Lo dicono i numeri forniti dal commissario James O’Neill nella conferenza stampa di fine anno. E a crollare sono soprattutto gli omicidi, 285: «Mai così pochi dagli anni ’50 in poi». Dalla tolleranza zero alla prevenzione: ecco come New York ha ucciso il crimine. Se ne parla oggi su Repubblica.
Economia e finanza
Bilancio della legislatura. Sul Sole 24 Ore: “Le scelte della legislatura che si è chiusa ieri si possono tradurre in numeri: quelli del bilancio statale, che nella sua ultima evoluzione, relativa al prossimo anno, è appena stata costruita con la manovra (…) Sul piano del consolidamento dei conti, il risultato più rotondo, rivendicato anche ieri in conferenza stampa dal premier Paolo Gentiloni, è la riduzione del deficit, passato dal 2,9% del 2013 all’1,6% messo in calendario per il prossimo anno. Ancora: non diminuiscono le spese per il funzionamento della macchina Pa. Cresce l’impegno per le politiche sociali e la famiglia. Più risorse alle imprese, meno per Sud e politica”. Repubblica: “Un aumento del Pil che, a consuntivo 2017, supererà il punto e mezzo percentuale è un indubbio bilancio positivo per una legislatura iniziata in tempi di crescita economica negativa del Paese. Ripartire i meriti di questa svolta fra i tre governi che si sono succeduti nel quinquennio è un esercizio in parte ozioso, anche perché il pur significativo giro di boa è stato reso possibile dal mutamento che si è verificato nella congiuntura internazionale. Il merito pertanto è da attribuirsi a scelte tempestive per agganciarsi alla ripresa mondiale. Quanto all’occupazione cresciuta di quasi un milione di posti ma soprattutto a tempo determinato, va richiamato che più risorse nel taglio del cuneo fiscale avrebbero potuto dare risultati migliori”.
Cottarelli sulla Stampa: “Oggi il Pil sta crescendo a un tasso di almeno l’1 e mezzo per cento, il tasso di disoccupazione, seppur ancora alto, è in discesa (…) Lo spread è intorno a 150 punti base. Stiamo decisamente meglio. Certo, la ripresa non è ancora completa (…) Forse per questo prevale ancora un senso di insoddisfazione in buona parte della popolazione. Ma il miglioramento economico rispetto a cinque anni fa è palese”.
Bollettino Bce/Indagine Istat/Bankitalia/Nomisma. Dal Sole 24 Ore: “La ripresa nell’Eurozona prosegue a ritmo sostenuto con un significativo miglioramento delle prospettive di crescita. Tuttavia un ampio grado di stimolo monetario rimane necessario, a fronte di un’inflazione che rimane ancora moderata. Lo scrive la Bce nel consueto bollettino economico. Per quanto riguarda i tassi di interesse, il Bollettino spiega che «il Consiglio direttivo ha deciso di lasciarli invariati e continua ad attendersi che rimangano sui livelli attuali per un prolungato periodo»”. Il Corriere della Sera: “Non era mai successo prima: una famiglia su tre in Italia è formata da una sola persona. L’Istat nel suo annuario le chiama allegramente le mini-famiglie, intendendo un popolo di single – sarebbe meglio definirlo un esercito – che non ci pensa a fare i figli in un Paese dove le nascite continuano infatti a calare”. Ancora Il Corriere rende noto che “la proliferazione dei contratti mette in discussione la tenuta dei minimi di retribuzione dei contratti firmati dalle organizzazioni sindacali maggiori. Lo spiega uno studio diffuso ieri dalla Banca d’Italia. Il dato: il 9% degli addetti del commercio ha intese «minori» e percepisce salari inferiori. Consumi: “La luce potrebbe crescere del 2,5% mentre per il gas è atteso un aumento del 5%. Rincari in vista secondo Nomisma. Si segnala infine Il Sole 24 Ore: “Spingere le piccole e medie imprese a puntare sulla quotazione in Borsa, per favorire gli investimenti e rafforzare la capitalizzazione: è l’obiettivo del credito d’imposta del 50% dei costi di consulenza legati alle ipo previsto dalla Legge di stabilità”.