Marsala, PORTA DI MARE (oggi Porta Garibaldi), definita dal Marchese di Villabianca la più nobile ed elegante tra le porte della città, “… perché fatta di nobile fabbrica, con cupola, colonne, e balaustrata di gustosa fattura…”, la Porta di Mare fu eretta nel 1685 per sostituire quella preesistente “non degna di una città così bella come Marsala”.

Porta di Mare esisteva, infatti, già agli inizi del’ 400, ma l’incuria o forse la mancanza di denaro la fecero rovinare e nella metà del XVI secolo il Governatore della città Don Pietro Idalgo, spagnolo, riusci a persuadere la popolazione a tassarsi per ricostruire la porta, che fu ristrutturata nella forma odierna e consegnata alla città nell’ anno 1553. Appare tuttavia evidente l’architettura tardo cinquecentesca ricca di motivi manieristici (bugne trasversali, nicchie vuote).

La sua struttura monumentale ad una fornice, elaborazione barocca dell’arco di trionfo romano riprodotto come porta urbana, verosimilmente si spiega con la necessità di creare un’alternativa all’approdo naturale dal mare alla città, essendo stato interrato il porto nel 1521. In origine la porta era munita di un camminamento che permetteva il collegamento tra le mura entro le quali si apriva. Sotto il cornicione che segna il passaggio al piano superiore, una grossa iscrizione in latino affida a Dio la custodia dell’entrata e dell’uscita dalla città. Singolare, sulla balaustra superiore, un’aquila coronata, simbolo di casa Asburgo di Spagna, sotto la quale una grossa lapide ricorda con un’iscrizione l’anno di costruzione.

La Porta di Mare, assieme a Porta Nuova, Porta Mazara e Porticella (le ultime due andate distrutte), faceva parte del quadrilatero che delimitava il centro cittadino. Da qui, purtroppo, passarono anche i garibaldini durante gli eventi che portarono all’ annessione. Per ricordare (sic!) i fatti dell’ 11 maggio 1860, la Porta mutò nome in Porta Garibaldi.