Di Diletta Capissi
“Il Teatro mi ha arricchito, mi ha fecondato di cultura e poesia, trasmettere questa ricchezza agli altri mi dà un senso di gioia infinito”. Queste le parole dell’attore Glauco Mauri, accolto da una standing ovation, nel ricevere il Premio Speciale del Presidente della Giuria, da Gianni Letta, alla serata di consegna de Le Maschere del Teatro Italiano 2016, al Teatro Mercadante di Napoli. È stata la celebrazione di una carriera artistica a tutto tondo di un grande e riconosciuto protagonista della scena contemporanea che, il prossimo 1 ottobre, festeggerà suoi 86 anni, che non ha mai smesso di regalare al pubblico una forte emozione e conquistarci con il suo rigore interpretativo ed attoriale. E’ bene iniziare proprio da lui, da Glauco Mauri, da questa generazione di attori che ha saputo regalarci e trasmetterci appunto cultura e poesia ed anche “la consapevolezza di come il teatro può servire alla vita”. Una platea orgogliosa ha ascoltato un pezzo di magistrale recitazione dal titolo “Tutti i figli di Dio hanno le ali”, di autore sconosciuto, dedicato agli schiavi che raccoglievano cotone nei campi. Chapeau!
Il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2016, ideato da Maurizio Giammusso e Luca de Fusco, che si è svolto con la consueta diretta differita su Rai Uno alle 23.00, e con la effervescente ed ironica conduzione di Tullio Solenghi, ha premiato molti artisti, lavori, scenografie, disegno luci, costumi, protagonisti emergenti e non, monologhi della scorsa Stagione teatrale italiana.
Ma vogliamo sottolineare che la prima standing ovation è stata dedicata, nel ricordo affettuoso e commosso di Solenghi, ad Anna Marchesini, recentemente scomparsa, con la quale ha condiviso molti anni della sua carriera artistica con il famoso trio Lopez- Marchesini- Solenghi.
E come non ricordare alcuni principali protagonisti della scena recentemente scomparsi, a partire dall’amato e riservato Luca De Filippo, all’acume e divertente humor di Paolo Poli, alla gigantesca figura di Giorgio Albertazzi, al brillante Virgilio Zernitz, alla brava Marina Malfatti, e all’inconfondibile musicista e voce di Carlo D’Angiò, appena scomparso. Mariano Rigillo, attuale direttore della scuola di teatro voluta da Luca De Filippo, e più volte candidato al Premio Le Maschere, ha ricordato la riservatezza e il rigore di un artista che, nonostante l’esperienza, “ha sempre continuato a studiare in maniera caparbia”, ed ha sottolineato che il programma della Scuola continuerà nella specificità indicata da lui e cioè di formare attori bilingue (napoletano e italiano). Più volte Tullio Solenghi ha ricordato la recente tragedia del terremoto dell’Italia Centrale e di come il teatro faccia parte della storia e della cultura di un Paese. Tra qualche mese sarà inoltre inaugurato il teatro dell’Aquila. A sottolineare l’importanza di questa riapertura il direttore artistico Alessandro dell’Atri. Inoltre a valorizzare i significativi successi di pubblico e di restauro degli Scavi di Pompei, al Soprintendente di Pompei Massimo Osanna è stato attribuito il Premio alla memoria di Graziella Lonardi Buontempo
Una stagione ricca di spettacoli dunque, di protagonisti e regie, pur nelle difficoltà di sempre del settore, ha visto in scena tanti capolavori, tanti linguaggi, tanti autori, tante drammaturgie classiche e contemporanee, grandi scenografie, e importanti interpretazioni. Le terne finaliste sono votate da una giuria composta dal presidente Gianni Letta, Rosita Marchese (vicepresidente Teatro Stabile di Napoli), Giulio Baffi (critico Repubblica Napoli), Francesco Bellomo (produttore L’Isola Trovata), Maric la Boggio (drammaturga), Moreno Cerquetelli (critico Tg3), Emilia Costantini (critico Corriere della Sera), Masolino d’Amico (critico La Stampa), Maria Rosaria Gianni (redattore capo Tg1 cultura), Enrico Groppali (critico Il Giornale), Roberto Mussapi (critico Avvenire, poeta e drammaturgo), FrancoPerò (direttore Teatro Stabile Friuli Venezia Giulia). I vincitori finali della terna sono votati da 800 professionisti del settore.
L’attore e regista Filippo Dini si è aggiudicato il premio come Migliore regia per il suo Ivanov, spettacolo prodotto dalla Fondazione Teatro Due di Parma e dal Teatro Stabile di Genova; all’imponente Orestea diretta da Luca De Fusco, una produzione del Teatro Stabile di Napoli e Teatro Stabile di Catania, è andato il premio di Migliore spettacolo di prosa consegnato da Angela Pagano. Incetta di tre premi per lo spettacolo Morte di Danton diretto da Mario Martone: all’attore Paolo Pierobon il premio come Migliore attore protagonista; a Ursula Patzak come Migliori costumi e a Pasquale Mari come Migliore disegno luci dello spettacolo. Ed ancora all’attrice Anna Foglietta il premio come Migliore attrice protagonista per lo spettacolo La pazza della porta accanto diretto da Alessandro Gassmann.
Gli altri premiati sono stati Umberto Orsini come Migliore attore non protagonista per lo spettacolo Il prezzo con la regia di Massimo Popolizio; Alvia Reale come Migliore attrice non protagonista per lo stesso spettacolo Il prezzo; la giovane Federica Sandrini Migliore attrice emergente per lo spettacolo Signorina Else con la regia di Alberto Oliva; Fabrizio Gifuni come Miglior interprete di monologo per Lo straniero di Camuscon la regia di Roberta Lena; Antonio Panzuto come Migliore scenografia per lo spettacolo Il deserto dei tartari con la regia di Paolo Valerio; Andrea Liberovici come Miglior autore di musiche per il suo Macbeth Remix prodotto dallo Stabile di Genova; Ruggero Cappuccio come Migliore autore di novità italiana per Spaccanapoli Times.
In platea erano presenti il Direttore Generale dello Spettacolo dal Vivo del Mibact NinniCutaia; i direttori dei quotidiani Il Mattino, Alessandro Barbano, e la Repubblica Napoli, Ottavio Ragone; la Sovrintendente del Teatro di San Carlo Rosanna Purchia; tra i tantissimi artisti presenti gli attori Angela Pagano, Serena Iansiti, Peppino Mazzotta, Tonino Taiuti, Francesco Di Leva, Giovanni Esposito, Antonella Morea e gli scrittori Maurizio De Giovanni, Wanda Marasco, Antonio Galdo.