l'azienda elmecoDiletta Capissi e Roberta del Vaglio

Quella dell’azienda Elmeco è una bella storia di ingegno e successo, si potrebbe dire esempio dell’arte di inventare, della capacità di realizzare accordi commerciali con grandi gruppi italiani e di sfidare il mercato estero. L’azienda, napoletana, nasce nel 1961 grazie all’intuizione e all’abilità di Salvatore Cortese, ideatore della prima macchina verticale per la produzione della granita. Oggi l’azienda è nelle mani dei tre figli: Umberto, Alessandra e Mena che hanno ereditato la creatività paterna declinandola in una gestione aziendale attenta ma proiettata sempre più verso i mercati internazionali. Elmeco è leader nella produzione di granitori, macchine per la produzione di creme al caffè e distributori di bibite fredde per bar e ristoranti. Il suo mercato è mondiale, ecco perché dopo Hotelex, fiera di settore a Shanghai, il team volerà a Chicago, poi in Thailandia e infine tornerà in Italia per Host, salone milanese dedicato al ho.re.ca.

Non si stancano mai di girare i fratelli Cortese e grazie a questo approccio riescono a trovare nuove idee e risorse per lo sviluppo tecnologico che oggi, anche nel loro settore, segue la direzione della personalizzazione: “esiste un mercato di altissimo livello – spiega Umberto Cortese – che ci chiede innovazione e customizzazione. Come nel caso della collaborazione con un produttore italiano di caffè al ginseng con il quale abbiamo progettato due nuove macchine: Blarge e Bsmart, con un ordinativo di 700 pezzi”. L’Elmeco è un’azienda dinamica, anche se di piccole dimensioni, si muove molto per il mondo. Infatti, sono le esportazioni a pesare per il 70% sul fatturato, che si aggira intorno ai 4 milioni di euro con una previsione di incremento del 20%: “I nostri clienti direzionali sono Horciata Solera in Spagna, Vollrath in USA, Sami in Corea – sottolinea Alessandra Cortese –  FMI in Giappone, Seng in Italia, Hiway in Cina. In tutto circa 400 tra domestici e stranieri per un totale di circa 5.500 macchine prodotte ogni anno.” L’azienda ha una rete commerciale propria e diretta. Solo per Korea del sud e Giappone si affida ad un’agenzia esterna. “Il mercato giapponese tenderà a crescere, potenzialmente è in espansione – continua Alessandra – mentre il nuovo mercato è la Cina: cominciano a chiedere prodotti con standard molto elevati.”

Alessandra e Umberto Cortese
Alessandra e Umberto Cortese

Ma se una piccola realtà non può sostenere grandi sforzi di marketing, allora si punta tutto sull’osservazione: della concorrenza ma anche dei consumatori, per inventare nuovi rituali come quello della Quick Cream, macchina erogatrice di una crema fredda, più soffice e golosa di un gelato e meno stagionalizzata. Dimostrazione che il made in Italy industriale non appartiene solo al Nord ma anche al Sud. Elmeco ha superato brillantemente la crisi, anzi si può dire che l’abbia cavalcata, in che modo? “Puntando tutto sull’innovazione e dando alla luce Big Bizz, un apparecchio facile da utilizzare e da pulire, che produce poca granita per poter cambiare spesso gusti. Ottimo per generare grandi profitti con un costo iniziale basso e spese di manutenzione pressoché nulle”. Uno strumento versatile è proprio ciò che serve per inseguire una domanda che tende a contrarsi.

Quello delle macchine per la trasformazione alimentare è un settore in cui è fondamentale la sinergia con i produttori della materia prima, il fattore relazionale è determinante, lo scambio deve essere sempre tra le priorità. Il talento emotivo dell’imprenditore è ciò che gli consente di affinare i sensi e saper ascoltare cosa dice il mercato “è fondamentale per noi il rapporto con i produttori alimentari, fatto di collaborazione e alchimia. In Italia abbiamo l’eccellenza del food e le nostre macchine rispettano e valorizzano il prodotto, questa caratteristica, insieme all’affidabilità e alla competitività, fa sì che realtà leader come Nestlé e Fabbri scelgano noi”.

Ma la recenti riforme del Governo, stanno aiutando le medie imprese ad uscire dalla crisi? “Grazie al job act abbiamo incrementato il nostro personale di una unità – sottolinea Cortese – ma non si può dire che stiamo uscendo dalla crisi. Per quanto ci riguarda, se si sta aprendo uno spiraglio di luce è frutto della svalutazione dell’Euro e del conseguente incremento delle esportazioni. L’accesso al credito è ancora molto severo – conclude l’imprenditore – nonostante le politiche adottate da Mario Draghi in BCE”.