Ammassati su due barconi di 12 metri, in preda ad un mare in tempesta, oltre 150 migranti sono naufragati nelle acque gelide dell’Egeo al largo delle isole di Farmakonissi e Kalolimnos. I morti sono 42: tra questi 17 bambini,18 donne e 7 uomini. Tratte in salvo 74 persone. Moltissimi i dispersi. Ed è proprio l’alto numero dei minori a rendere ancora più straziante l’ennesima tragedia su cui tutti, Europa per prima, appaiono divisi, impotenti e prigionieri della paura. In serata la guardi costiera turca ha recuperato altri tre corpi di bambini, forse vittime di un terzo naufragio al largo di Dydyma, che porterebbe il tragico bilancio a venti. «II flusso non si ferma», ci conferma Marco Procaccini, capo dell’ufficio Unhcr di Kos, in Grecia. «Nemmeno in questo periodo quando la temperatura del mare scende fino a 12 gradi».