Un risveglio da incubo per la Sicilia dopo l’ondata di maltempo che sabato sera ha travolto la parte occidentale dell’Isola. II bilancio: dodici morti e un disperso. Nove persone, componenti di due gruppi familiari, hanno perso la vita in una villetta di Casteldaccia, vicino Palermo, dove erano riuniti per una festa di compleanno. Tra loro due bambini di uno e tre anni e un ragazzo di 15. La casa a detta del sindaco Giovanni Di Giacinto era abusiva, troppo vicina al fiume Milicia, che è esondato, tanto che era già stato emesso un ordine di demolizione. La villetta è stata travolta da acqua e fango intorno alle 22 di sabato sera. Solo in quattro si sono salvati. Il ministro Costa: “Sono in campo tutte le unità di soccorso possibili. E domani (oggi, ndr) firmiamo lo stanziamento per combattere il dissesto”. Ma per Legambiente “bisognerà interrogarsi sulle cause: case costruite sul letto del fiume, tanto in Italia c’è sempre un condono, manutenzioni inadeguate o mai eseguite”.
Nessuna bomba d’acqua ma l’impeto della piena di un fiumiciattolo assassino. Il bilancio è di nove morti, tra cui due bambini di uno e tre anni e un ragazzino di 15. Due famiglie distrutte in una villetta per trascorrere un weekend di festa
Salvini contro gli «ambientalisti da salotto». L’ira della sinistra: parla chi fa i condoni
Un miliardo di euro per arginare il dissesto idrogeologico, promette il premier Giuseppe Conte che ieri ha visitato le aree alluvionate della Sicilia e in settimana convocherà un Consiglio dei ministri «per deliberare lo stato di emergenza in più regioni e stanziare le risorse per interventi di messa in sicurezza del territorio» stremato dalla furia delle intemperie. L’impegno del governo sarà concreto e rapido, ribadisce il ministro dell’Interno Matteo Salvini che propone «stop alle tasse per le popolazioni colpite dal maltempo», garantisce che «lo Stato farà la sua parte, stiamo cercando soldi in cassetti e cassettini, i primi 250 milioni sono già pronti» e se la prende con «troppi anni di incuria e con l’ambientalismo da salotto: non ti fanno toccare l’albero nell’alveo ed ecco che l’alberello ti presenta il conto». Un’interpretazione che scatena la polemica di Maurizio Martina: «Chi ha votato pochi giorni fa l’ultimo condono edilizio», gli rinfaccia il segretario uscente del Pd «dovrebbe tacere: lavori per aiutare chi è stato colpito e basta».
«Il condono per Ischia è stato un errore. Ora un’assicurazione per le aziende»
Il Pd in queste ore vi sta rinfacciando il condono a Ischia. Il Viceministro delle Infrastrutture Rixi: «Il Pd deve stare zitto: sono 18 anni che tengono ferme le pratiche dei cittadini, parlo del condono del 2003, i cittadini pagarono per mettersi in regola ma le pratiche si fermano per colpa della burocrazia». D.: Ma non è stato un errore inserire il condono di Ischia nel dl-Genova? R.: «Sono d’accordo sull’errore, e l’ho detto subito. Ma se una Regione si mette di traverso e maree di pratiche non hanno seguito diventa una situazione pazzesca. Non sono favorevole al condono, ma anche far finta di non vedere le cose e passare avanti non serve». «Bisogna pensare anche alla prevenzione».
Il ministro Costa “Vincoli? Falso problema. Basta costruire dove non si può”
«L’ambientaIismo da salotto di cui parla Salvini è quello che non ha una visione strategica. Che guarda solo all’oggi e mai al domani. Il nostro è il contrario. Guarda al futuro». Il ministro dell’ambiente Sergio Costa serra le file intorno al suo operato e a quello del governo e parla di «un piano Marshall contro il dissesto fatto in soli cinque mesi» che darà i suoi frutti. “Ma anche il premier Conte punta il dito contro i vincoli paesaggistici che, a volte, impedirebbero la giusta protezione dei cittadini…”, è la considerazione. Costa: «Non sono i vincoli il problema. Bisogna dire no a chi vuole costruire dove non si può, dove è pericoloso. E dire sì quando il sacrificio di un piccolo bene ambientale consenta maggiori tutele per i cittadini. Credo che Conte si riferisse alla seconda cosa, all’equilibrio delle scelte».