I lavoratori domestici, cioè colf e badanti, che a fine 2018 ammontavano esattamente – secondo gli elenchi Inps – appunto a 859.233, di cui 613.269 immigrati: un quarto esatto dei 2,4 milioni di lavoratori stranieri presenti nel Belpaese. Eppure le badanti risultano in calo: come mai? Ci sono forse meno anziani da assistere? Tutt’altro: l’utenza è in crescita ma è in aumento purtroppo il lavoro nero. Nel 2012, secondo i dati dell’associazione nazionale Datori di lavoro domestico (Assindatcolf), i lavoratori stranieri regolarmente impiegati nel comparto erano 823mila. Quindi in 7 anni si sono persi 210mila contratti. Il lavoro “nero” o “grigio” nel settore ha percentuali altissime: si stima infatti che 6 domestici su 10 siano irregolari, ovvero 1,2 milioni di lavoratori. Gli stranieri sono indispensabili soprattutto nel settore della cura e dell’assistenza domiciliare, dove la loro incidenza supera il 70% del totale, ma di fatto sono penalizzati per la mancanza di “quote” di lavoratori stabili all’interno dei cosiddetti “decreti flussi”.