Anche a Napoli un centro di eccellenza per gli studi. La Normale di Pisa, l’istituto più qualificato di formazione universitaria, apre una sede nella città partenopea. Una svolta contenuta in uno degli emendamenti alla manovra economica presentati ieri alla Camera.
L’obiettivo è di “rafforzare la partecipazione dell’Italia al progresso delle conoscenze e alla formazione post-laurea, anche mediante l’adesione alle migliori prassi intemazionali, e per assicurare una più equa distribuzione delle scuole superiori nel territorio nazionale, la Scuola normale superiore di Pisa isdtuiscc, in via sperimentale, negli spazi messi a disposizione dall’Università degli studi di Napoli Federico II, una propria sede a Napoli, per il triennio costituito dagli anni accademici dal 2019-2020 sino al 2021-2022. La sede assume la denominazione di Scuola normale superiore meridionale.
La Scuola normale superiore meridionale organizza corsi:
a) di formazione pre-dottorale e di ricerca e formazione post-dottorato, rivolti a studiosi, ricercatori, professionisti e dirigenti altamente qualificati;
b) di dottorato di ricerca di alto profilo intemazionale, che uniscano ricerca pura e ricerca applicata;
c) ordinari e di master;
d) corsi di laurea magistrale in collaborazione con le scuole universitarie federate o con altre università.
L’offerta formativa è attivata sulla base di un piano strategico predisposto da un apposito comitato ordinatore, composto dal direttore della Scuola normale superiore di Pisa e dal rettore della Università degli studi di Napoli Federico II, nonché da tre esperti di elevata professionalità scelti dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Ai componenti del comitato non spettano compensi, indennità, gettoni di presenza o altri emolumenti comunque denominati, né rimborsi delle spese.
Per le attività della Scuola normale superiore meridionale, è autorizzata la spesa di 8,209 milioni di euro nel 2019, di 21,210 milioni di euro nel 2020, di 18,944 milioni di euro nel 2021, di 17,825 milioni di curo nell’anno 2022, di 14,631 milioni di euro nell’anno 2023, di 9,386 milioni di euro nell’anno 2024 e di 3,501 milioni di euro nell’anno 2025.
Allo scadere del triennio di operatività, previo reperimento di idonea copertura finanziaria, con apposito provvedimento legislativo, e previa valutazione positiva dei risultati da parte dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, la Scuola normale superiore meridionale assume carattere di stabilità e autonomia di bilancio, statutaria e regolamentare. In caso di mancato reperimento delle risorse necessarie o di valutazione non positiva dei risultati del primo triennio, le attività didattiche e di ricerca della Scuola sono portate a termine dalla Scuola normale superiore di Pisa.