Bozzetti, disegni, costumi, maschere teatrali, progetti di scenografie e poi l’immenso sipario che da solo esprime il mondo vario e incantato della danza, del teatro e del circo. ‘Picasso e Napoli: Parade’ racconta la passione di Picasso per il teatro popolare, per le figure a meta’ strada tra il teatro il circo, con incursioni nelle maschere popolari. Il Museo di Capodimonte da oggi, fino al 10 luglio prossimo, ospita “Picasso e Napoli, Parade” e la mostra prosegue nell’Antiquarium degli scavi archeologici di Pompei, dove i costumi dei sette personaggi di Parade sono esposti i tre sale con installazioni fisse che si animano nei filmati del balletto ripresi sotto la luce blu di Picasso. C’e’ il “manager a cavallo”, assieme al “Manager in frac” dove gli artisti, ingabbiati in costumi di rigida espressione cubista, danzano con grande leggerezza. Nelle tre sale dell’Antiquarium anche le maschere, che raccontano con le loro espressioni paradossali l’ispirazione che Picasso prese da quel viaggio in Italia tra Roma, Napoli e Pompei di 100 anni fa. Due gigantografie lo ritraggono tra le rovine della citta’ sepolta dall’eruzione del 79 a.C. assieme a Leonide Massine nella casa di Marco Lucrezio. I resti di un’antica civilta’ e le contaminazioni moderne: Pablo Picasso riesce a fondere, impensabile anche per il “manager di New York”, mentre gli acrobati con i loro costumi disegnati addosso da Picasso esprimono appieno quell’arte circense che domina Parade.
E gli stessi personaggi sono impressi nelle sale del Museo di Capodimonte, dove la danza, la musica e le maschere sono vive, rappresentate da artisti che accolgono i visitatori prima di immergersi nell’arte di Picasso impressa nei bozzetti delle scenografie, dei costumi e del trucco, preludio di tele come “Il Musicista”, “L’acrobata”, “Arlecchino” che ritrae Leonide Massine, o le gouache su cartone de “I due fratelli” e “Pulcinella e Arlecchino”.
E il salone da ballo di Capodimonte a malapena riesce a contenere l’immenso “Sipario” di Parade. Undici metri per 17 per riunire in un solo racconto le figure di Parade per far da sfondo a quel balletto, basato su un soggetto di Cocteau, andato in scena per la prima volta nel maggio 1917 a Parigi e il Grande Teatro degli Scavi di Pompei riproporra’ assieme ai primi ballerini, ai solisti e al corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma il 27, 28 e 29 luglio. Perche’ “Napoli e Picasso: Parade” e’ l’appuntamento inaugurale dell’iniziativa Picasso-Mediterraneo del Musee national Picasso-Paris che durera’ fino alla primavera 2018 e che coinvolge sessanta istituzioni di diversi paesi. A
ccanto alla mostra Napoli e Pompei, per celebrare il centenario del viaggio di Picasso in Italia, ospiteranno concerti e spettacoli per approfondire il rapporto di Picasso con la musica e il teatro.