La Dia di Bologna ha sequestrato beni mobili e immobili per un valore di oltre cinque milioni, riconducibili all’imprenditore Girolamo Conte, pregiudicato di origine pugliese, residente in provincia di Modena. Nel dettaglio, sono stati sequestrati capitale sociale e intero compendio aziendale della “Hammer Srl” con sede a Modena e dedita alla costruzione di edifici residenziali; capitale sociale e intero compendio aziendale della “White Queen Srl” con sede a Modena e dedita al noleggio di autovetture; decine di beni immobili, autovetture e svariati rapporti finanziari. Secondo il provvedimento – disposto dal tribunale di Taranto -, Conte “ha commesso reati associativi gravi a scopo di lucro (di stampo mafioso e in materia di narcotraffico e armi)” tra il ‘90 e il 20 luglio 1995 quando è stato arrestato. Conte è stato sottoposto a sorveglianza speciale di P.S. nel 2003. Nel decreto dell’epoca si legge che “(…) è stata accertata l’esistenza e l’operatività nella provincia di Taranto dal 1990 al 1994 di associazione a delinquere di stampo mafioso diretta da Putignano Carmelo e Attorre Domenico, nonché di un parallelo sodalizio armato (…) dedito al traffico di sostanze stupefacenti (…) con la medesima sentenza del Tribunale di Taranto in data 2 giugno 1998 è stata altresì accertata l’appartenenza al medesimo clan mafioso del proposto Conte Girolamo”.
Gli accertamenti patrimoniali svolti dalla Dia di Bologna hanno riguardato anche familiari e conviventi di Conte, e le cui proprietà risultano comunque riconducibili allo stesso. In particolare sono stati eseguiti puntuali e rigorosi accertamenti che hanno riguardato, per un arco temporale compreso tra il 1999 ed il 2013 tutti i cespiti in qualunque modo riconducibili al Conte, allo scopo di documentare la netta sproporzione tra il patrimonio reale e quanto dichiarato ai fini delle imposte o all’attività economia esercitata. L’operazione odierna – conclude la nota della Dia di Bologna – rappresenta una conferma della solidità delle indagini patrimoniali eseguite, in quanto afferisce alla quasi totalità dei cespiti proposti, e testimonia l’impegno profuso nel contrasto all’illecita accumulazione di ricchezze da parte delle organizzazioni mafiose.