La mafia sul Gargano, esiste come confermato da due recenti sentenze. Il processo scaturito dall’operazione del luglio 2012 “tre moschettieri”, condotta dai carabinieri sotto la direzione della direzione Distrettuale Antimafia di Bari, è stato completamente rivisto in Corte d’Appello, dopo che in primo grado i giudici avevano negato l’aggravante della mafiosità.
Condanne più pesanti per tre grossi i pregiudicati di Vieste arrestati per estorsione, aggravata dal metodo mafioso, ai danni di alcuni imprenditori turistici del Gargano: 7 anni a Luigi Notarangelo, 6 anni e 8 mesi a Giuseppe Notarangelo, rispettivamente in cugino il fratello del boss Angelo, assassinato 3 anni fa. Tre anni e quattro mesi a Girolamo Perna anche a Foggia: una sentenza analoga nel processo a carico di Gennaro Giovanditto, killer del clan Libergolis, già all’ergastolo e Michele Scanzano: condannato il primo a 8 anni e 6 mesi, il secondo a 8 anni con l’accusa di estorsione ai danni di un impresa che, per conto del comune di San Nicandro, gestiva la raccolta dei rifiuti.