Ho servito il mio Paese e in tempo di pace sono stato condannato a morte da uno Stato che ora quantifica il prezzo della mia vita E. 20.671,00 peraltro commettendo l’ennesimo clamoroso errore, atteso e considerato che la massima stimata dalla CTU nella consulenza fatta propria nella sentenza n. 1242/2021 non è del 10%, ma del 50%. Appare del tutto evidente che si vorrebbe anche negarmi i vitalizi, nonostante un Tribunale abbia nominato una CTU e sentenziato che sono invalido al 50% per la “Vittima del Dovere.”
Sono mortificato, moralmente distrutto come uomo, come marito e come padre, e temo il peggio. Hanno vinto i poteri forti, quelli che mi hanno fatto la guerra da dieci anni a questa parte per aver osato denunciare e liberare dall’amianto i miei colleghi, che, altrimenti, sarebbero rimasti esposti ad uno dei più micidiali cancerogeni del pianeta, con quelle inevitabili conseguenze che sto vivendo sulla mia pelle assieme alla mia famiglia. A questo punto, non so proprio più come fare ad andare avanti. Ancora una volta assistiamo ad una plateale offesa alla persona umana, dove essere dichiarato invalido al 10%, non mi consente di poter gridare al miracolo.
Grave è asserire che tale punteggio d’invalidità totale mi è stato attribuito da una CTU, richiamando una sentenza nella quale invece risulta una invalidità del 50%. Nessun risarcimento potrà mai restituirmi la salute, la vita che mi è stata privata, la sofferenza che ho vissuto e sto vivendo e stanno vivendo mia moglie e i miei bambini, ma è acclarato che tutti sono stati risarciti a dovere, anche chi non versa nelle mie precarie condizioni. Improvvisamente, dopo aver cercato di negarmi qualsiasi diritto a qualunque costo, si arriva a negare l’evidenza di fatti inoppugnabili, anche quella malattia ingravescente e incurabile che purtroppo mi ha colpito giovane e conduce alla morte. Questa, non è giustizia!
Antonio Dal CinVittima del Dovere