DI LAURA BERCIOUX
A Sky Tg 24 l’incontro con i 5 candidati per la Presidenza alla Regione Campania. Il testa a testa tra i candidati è andato al governatore uscente Stefano Caldoro con il 48%, seconda Valeria Ciarambino con il 25% e il terzo a Vincenzo De Luca per il Pd con il 12%. A seguire Marco Esposito il 10% dopo l’esclusione da Mediaset a Matrix, per finire Salvatore Vozza con il 5% .Oggi ne parliamo con il candidato di MO! Lista Civica, Marco Esposito, giornalista al Mattino.
Marco Esposito, com’è andata?
“Intanto è stato importantissimo esserci perché Sky non ci aveva invitato in un primo momento così come non ci aveva invitato Matrix. Abbiamo dovuto spingere e fare battaglia rivolgendosi all’autorità per la Garanzia delle Comunicazioni e devo dire che Sky da subito ha cercato una soluzione ed ha trovato la soluzione migliore cioè quella di metterci tutti alla par”i.
In trasmissione hai tirato dei fuori dei numeri impressionanti: 1 milione alla Campania, 3 milioni tra Sicilia e Calabria e ben 7 miliardi al Nord.
“Sembra allucinante ma me le porto sempre appresso queste tabelle perchè io stesso non posso credere di vivere in un paese che propone una cosa del genere: il Governo ha comunicato all’Europa progetti da realizzare da qui al 2020 per le grandi infrastrutture con questo spaventoso divario territoriale. Il problema non è solo se si fa il Valico del Giovi e non si fa la Napoli-Bari perché il Valico del Giovi significa lavoro, indotto economico ma è il segnale che dà il Paese. Al di là del lavoro diretto portato dai 7 miliardi, c’è un effetto di scoraggiamento. Perché io imprenditore devo credere che un domani andrà meglio se lo Stato non è al mio fianco ma abbandona completamente le idee dei porti, eccetera eccetera?E perché io studente mi devo iscrivere all’Università di Cosenza o di Napoli se poi tutto mi fa capire che dovrò comunque andare a lavorare al nord? Trovo che questa cosa vada bloccata non solo dalla Regione Campania ma dalle regioni del sud, tutte insieme ecco perché nel nostro simbolo c’è tutto il sud, Sicilia compreso”.
Mo è in continua crescita nel meridione: il tuo sentiment è molto positivo ma che sapore ha questa battaglia?
“E’ la battaglia della vita, come ci diciamo con Lucio Iavarone, abbiamo preso un impegno con il sangue. Caldoro non si vuole assumere la responsabilità del gravissimo errore che ha fatto sui fondi europei: sui fondi europei ha bloccato la programmazione di Bassolino nel 2011 quindi ormai eravamo a pochi anni dalla fine del ciclo dal 2007 al 2013”.
Perché?
“Perché ha ritenuto che la programmazione doveva essere fatta da lui e non voleva gestire un programma precedente, ricevette all’epoca una lettera da Bruxelles che diceva “ma voi veramente, regione Campania, volete riprogrammare così in ritardo?”: Caldoro ha fatto questa scelta, una scommessa se vuoi anche coraggiosa ma l’ha persa perché alla fine la Campania si è trovata in enorme ritardo. Tanto è vero che l’ha persa che la Campania si è già vista togliere 1 miliardo e 800 milioni per il finanziamento sul nuovo ciclo, sul 2014/2020 con la motivazione “tanto la Campania ha una pessima qualità di spesa”. Questo è accaduto anche in Sicilia, mentre non è successo in Basilicata, in Puglia dove sono stati confermati gli impegni precedenti. Caldoro ha questa grande responsabilità e mi spaventa l’idea che non ne prenda coscienza e che giudichi positivo il fatto che abbia aumentato la spesa, chiamiamola clientelare, quella facile come dare i soldi per le sponsorizzazioni.
E cosa pensi degli altri candidati?
“Di Ciarambino mi spaventa l’approssimazione. Ha detto che lei vuole dare il reddito di cittadinanza con 500 euro a 400mila famiglie povere dicendo che “è solo l’1 %del bilancio della Campania”. Sarebbero 200 milioni al mese, se la fai per un anno, altrimenti che reddito di cittadinanza sarebbe..altro che 1%: sono 2 miliardi e 4. Se lei pensa che l’1% siano 2 miliardi e 400 ritiene che il bilancio della Campania sia di 240 miliardi. Sbaglia di grosso, di fronte a questa approssimazione c’è da preoccuparsi”.
E De Luca?
“De Luca è quello che può vantare i migliori risultati nella città di Salerno ma la più totale incapacità di fare rete con gli altri. Ricordo che quando si votò il presidente dell’Anci a Brindisi e l’orientamento era per dare finalmente spazio a un meridionale, Michele Emiliano, De Luca non c’era e non c’erano i sindaci a lui vicini. Non sa fare squadra con gli altri. Lui tende ad essere l’uomo che decide tutto e se ne vanta, ma in politica non funziona così. A Salerno può aver fatto delle cose buone ma lo si è visto quando ha fatto il vice Ministro, senza avere nessuna possibilità di incidere, o all’Anci e non ha fatto alcuna azione di contrasto nell’interesse di tutti, sui temi meridionalisti come quelli che ho raccontato io, quelli degli asili nido. Lui dice “Ma io ho fatto gli asili nido” …va bene ma se il Governo toglie tutte le risorse per gli asili nido la battaglia la devi fare”.
E Salvatore Vozza?
“Vozza non pervenuto, la sinistra aveva una sola possibilità cioè capire la novità di Tsipras. Mi sembra che Barbara Spinelli abbia detto “è finita quella esperienza”, la sinistra brucia occasioni”.
La tua lista è molto “presentabile” e variegata. Cosa farai se vieni eletto?
“Io guardo lontano. Voglio andare a chiamare i napoletani che hanno ottenuto delle grandi posizioni all’estero o nel Nord Italia, per dire loro “voi che avete ottenuto da questa città, da questa terra natia quella grinta, quel quid in più, volete fare una cosa di servizio come si fa nell’anno sabbatico? un servizio per la vostra città”. Io penso, per esempio, al sannita Antonio Iavarone che sta avendo risultati straordinari nella cura contro il cancro alla Columbia University…gli direi…perché non vieni a fare l’Assessore alla Sanità? Apporterebbe un lavoro di qualità e di ricerca che ci sono nel nostro territorio. Io so che Iavarone, pur stando lontano da anni, lui continua ad avere nel cuore la sorte della nostra terra. Figure come lui potrebbero essere una novità.”
Dove metteresti subito le mani?
“Quello che assolutamente deve cambiare riguarda i trasporti. Per la Sanità è stato avviato un processo per la razionalizzazione delle risorse e di lotta agli sprechi: bisogna cambiare la qualità della sanità certamente ma il sistema sanitario campano, pur se maltrattato, resta un sistema con delle eccellenze. Al Pascale, ad esempio, si fanno attività straordinarie. Quindi non è tutto male. Nei trasporti invece siamo in una situazione assurda: quale eccellenza c’è? Tranne il treno per Roma con l’alta velocità cosa c’è? Tutta la rete dei trasporti locali è imbarazzante. Nei trasporti, l’altra grande voce oltre la sanità, siamo troppo indietro, e migliorarlo, significa integrarlo con il turismo, avere delle opportunità in più. Detto questo c’è un’emergenza come l’isolamento del Cilento: ci troviamo all’inizio della stagione turistica e una parte della Campania diventa un’isola. Sono interrotte tutte le strada: puoi arrivare arrivi fino ad Agropoli e devi uscire per forza dalla cilentana e i tempi diventano infiniti. Qui c’è bisogno di una cosa di impatto che può anche essere il diritto gratuito per chi va nel Cilento e con delle navette fai arrivare le persone nei posti. Bisogna studiare per evitare di uccidere l’economia del territorio”.
Ci sono regioni modello in Italia che ti ispirano?
“Tutte le regioni attraversano una fase cupa e difficile, non ce n’è una in particolare. Oggi poche regioni vanno al voto tranne quelle a Statuto Speciale come la Sicilia, le ordinarie nascono nel 1970 e vanno al voto solo 7 su 15. Segno che dal Piemonte, dalla Lombardia, dalla Calabria dove gli scandali hanno portato allo scioglimento anticipato. Più che guardare ad altre regioni guardo alla macro regione che si può fare da subito, dal primo minuto semplicemente facendo delle leggi identiche che riguardano per esempio il turismo, la gestione dei fondi europei. Mettersi d’accordo… che so, Campania e Puglia. Michele Miliano mi ha detto già che gli sembra un’ottima idea, e fare una legge “ identica”che i singoli consigli regionali approveranno nel medesimo giorno. Se il Sud non ritrova unità e spirito di coesione non andiamo da nessuna parte. Se Matera è capitale della cultura non devo pensare “peccato che non sia in Campania…”, devo pensare invece, che chi visita Pompei, deve avere il brivido di dire “sono a due ore da Matera e ci posso andare”. Se non si ragiona così, non ce la facciamo”.
Che risultati ci sono stati ieri in termini di ascolto per Mo?
“Durante la trasmissione c’erano gruppi di ascolto in Calabria, Basilicata, Puglia. Dal punto di vista elettorale abbiamo delle singole realtà dove siamo presenti ma io sono convinto che tutto comincerà il giorno dopo. Mo non è un’operazione per il 31 maggio, è un’operazione che vede sia nel tempo che nello spazio, va oltre la Campania. Liste civiche che siano realmente civiche e legate strettamente al nostro territorio e meridionaliste e con programmi all’insegna della concretezza”.
La tua esperienza di cronista come ha inciso o come potrebbe incidere da Presidente di Regione?
“Ho fatto delle inchieste anni fa che hanno apportato dei cambiamenti parlamentari netti. In Parlamento in un caso sventolavano Il mattino dicendo “questa cosa va fatta così così” sulla base delle mie inchieste. Negli ultimi anni tutto si è diradato, le mie inchieste sono state altrettanto documentate e sconvolgenti, pensa agli asili nido zero, la reazione della politica è stata minima. Credo perché la legge che impone i candidati dall’alto, ha educato i parlamentari a sganciarsi dal territorio e nei fatti, seguire le indicazioni delle segreteria di partito, che vuol dire Firenze, Bologna, Milano Genova, etc. Penso sia questo”.
Mo ha un’anima più di sinistra o di destra?
“Ognuno può vederla come vuole. Essere di sinistra significa che se vince la destra tu fai 5 anni di opposizione e viceversa, invece noi che siamo per il territorio, chiunque governerà, spero noi, noi faremo ugualmente le nostre proposte e le porteremo avanti, non sperando di cogliere nei 5 anni o prima, se c’è una crisi o il dividendo dello scontento popolare. Questa è la differenza: non siamo né di destra né di sinistra. Se intendi la solidarietà, uno spirito ambientalista molto forte che sono stati temi di sinistra Durante una riunione per decidere che tipo di propaganda fare, si sono valutati i manifesti. Io ho detto no ai manifesti da attaccare perché diventa uno spreco di soldi. Un ragazzo che stava lì, concordava con me e dice “ma voi avete mai fatto attacchinaggio?”Sì, ho risposto io, per Democrazia Proletaria. Lui, risponde, per il Fronte della Gioventù. Ci siamo alzati e ci siamo abbracciati. E’ passata tanta acqua sotto i ponti, c’è gente che viene da ambienti diversi e si trova assolutamente a suo agio con i temi che noi portiamo”.