Befana No Tap ” è quella organizzzata a Melendugno domenica 5 gennaio, per ricordare che il 4 giorni dopo inizierà a Lecce il processo agli attivisti che si oppongono alla costruzione del gasdotto. “Il 2020 – scrivono in una nota – sarà ricordato come l’anno in cui un centinaio di salentini verranno costretti a subire il giudizio in un’aula di tribunale, non per aver cercato di trarre benefici personali tramite azioni delittuose ma per essersi attivati al fine di impedire la devastazione del proprio territorio.” ” Casalinghe, pensionati, studenti, commercianti, artisti, tecnici, operai – accumunati dalla partecipazione alla resistenza popolare contro il TAP. Questa alluvione di rinvii a giudizio, che si è aggiunta alle pesantissime multe comminate a tanti attivisti, ha il duplice obiettivo di cercare di fiaccare la resistenza di un movimento che da tre anni si sta opponendo all’imposizione dell’opera, e contemporaneamente fungere da avvertimento per chi volesse unirsi alla protesta. ” “Una situzione – continua la nota – oggetto di attenzione a livello Internazionale. I procedimenti penali verranno monitorati dall’organizzazione Front Line Defenders, mentre un’apposita istruttoria sulla devastazione della Natura e le violazioni dei diritti delle comunità verrà aperta dal Tribunale Internazionale per i Diritti della Natura. Uno dei suoi autorevoli membri, l’economista Alberto Acosta, un mese fa ha potuto constatare direttamente la gravità della situazione salentina.