Le posizioni,le diatribe sociali e politiche di un mondo che giustamente e ingiustamente si opponeva ai ruoli per la donna, casalinghi, di costume della società di un tempo nei quali la donna si relegava o si sentiva costretta a relegarsi, quando vivere con un reddito maschile era possibile e sufficente.
Poi il salto,il desiderare superava i confini domestici, il frigorifero e la televisione non bastavano, si sentiva,da parte delle donne,la necessità di una relativa autonomia economica, la necessità di fuggire da un mondo rappresentato come patriarcale e teorizzato come il peggiore, fuggire dal ruolo di sottomessa casalinga, questa ultima era la dizione di quegli orientamenti che arrivano sino ai giorni nostri.
La domanda é quanto é dipeso da una reale consapevolezza della donna tradotta in istanza di libertà e quanto invece é dipeso dalla struttura socio-economica che andava a trasformarsi, richiedendo e integrando nuove lavoratrici e conseguentemente consumatrici in un mercato in crescita ? Lo lasciamo, al momento, come quesito sospeso cosi che ognuno di noi possa autonomamente e senza suggestioni riflettere per una possibile soggettiva risposta.
Oggi abbiamo visto e vediamo una serie di nuove condizioni che hanno creato nuovi problemi, molto piu ampi e complessi e che spaziano dalla famiglia e cio che é diventata in una società che non la favorisce e sarebbe anche interessante sviluppare interrogazioni sulle cause, dai rapporti tra i soggetti e gli istituti di formazione primaria in un quadro fortemente critico e in sofferta evoluzione, l ingerenza acritica o meglio l imposizione delle nuove tecnologie dalle controindicazioni celate, ma anche il ritardo dell ospite piu desiderato, quando nella donna mente e corpo sono per natura e sua armonia pronte, la ragione rimanda incrinando qualcosa di profondo che determinerà silenziosamente quel dualismo monolitico madre/figlia o madre/figlio.
Del padre e del suo scandaloso eclissamento se ne parlerà.
I numeri non sono eludibili, conta più vincere socialmente in un mondo fortemente agonistico e selettivo ; rimanere indietro potrebbe significare povertà, disagi vari e nelle situazioni più estreme anche la morte indotta.
Vedo molte donne giovani senza figli che lavorano e sono trentenni . Questa fotografia é dolorosa per tutti, anche per coloro che non lo ammettono pubblicamente, magari loro stesse.
Ed é cosi che la società rifiuta persino i propri costituenti, come sia stato possibile un tal innaturale orientamento persino in contrasto con il Cristianesimo che dalle sue istituzioni rimane spettatore in silenzio ?
Esiste un disegno politico di natura demografica e Malthusiana ( Thomas Robert Malthus) ? Nella mia abissale ignoranza ho motivo di crederlo.
Walter Petese