L’Italia resta un “malato grave” e la ripresa sembra lontana. Considerando i consumi come chiave di lettura per capire lo stato di salute della nostra economia, l’uscita dal tunnel della crisi sembra lenta e per nulla scontata. Secondo l’analisi di Confcommercio, fatta in occasione dell’assemblea annuale, i consumi cresceranno dello 0,1% nel 2014 e dello 0,7% nel 2015. In altri termini, spiegano gli esperti della confederazione, occorreranno 11 anni e mezzo per tornare ai livelli pre-crisi. La situazione e’ decisamente peggiore al Sud: per tornare ai consumi procapite del 2007 occorreranno 14 anni e mezzo (contro i 13 del centro, i 10,5 del Nord est e i 9,5 del Nord ovest). Nel 2015 i consumi al Mezzogiorno risulteranno ancora al di sotto non solo del 2007 ma addirittura del 1995: si raggiungeranno – secondo le stime Confcommercio – 12.160 euro pro capite, contro i 12.195 di 20 anni fa. Facendo invece un’analisi nel dettaglio, secondo l’indicatore mensile, gli esperti di piazza Belli sottolineano come i consumi siano ancora in una fase “molto difficile per la quale non si intravede il punto di svolta”. I dati di aprile – +0,2% tendenziale, ma -0,3% rispetto a marzo – insomma, mostrano che non c’e’ alcun “segnale di ripartenza” e resta da vedere se il bonus da 80 euro avra’ qualche effetto. Sempre ad aprile, i cali tendenziali piu’ significativi sono stati nell’abbigliamento (-2,4%) e nelle spese per la casa (-1,8%). L’attesa e’ ora per le ricadute del Bonus Irpef. “Segnali positivi – fa notare Confcommercio – potrebbero esserci nei prossimi mesi se ci saranno effetti positivi sui redditi dovuti alla riduzione del carico fiscale su parte dei contribuenti”. Rispetto ad aprile 2013, l’Ufficio studi Confcommercio rileva un aumento del 6,7% per la spesa reale in beni e servizi per le comunicazioni e una crescita dell’1,7% per gli alimentari le bevande ed i tabacchi. Segno piu’ anche per i beni e servizi per ricreativi (+0,7%) e per gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (+0,6%). In calo invece beni e servizi per la cura della persona (-1,0%) e la spesa per i beni e servizi per la mobilita’ (-0,4%). Le vendite di auto a privati continuano a registrare anche ad aprile un segno negativo. Rispetto a marzo 2014, la flessione riguarda alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (-1,6%), beni e servizi per la mobilita’ (-0,7%) e abbigliamento e calzature (-0,3%).