Ancora una conferma: le infrastrutture continuano a prendere la strada del Nord. E, quindi, ad allargare il divario con il Sud. Anche se ne avrebbe più bisogno, ancora una volta il Mezzogiorno resta indietro. A passare al setaccio le opere insierite nel programma infrastrutture strategiche 2202-2014 è una fonte autorevole: il servizio studi della Camera dei Deputati in collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione e il Cresme.
La distribuzione dei costi delle infrastrutture per macroaree geografiche, evidenzia una maggiore concentrazione nelle 12 regioni del Centro Nord. Il costo delle infrastrutture localizzate in tale ambito territoriale è di 192,1 miliardi di euro contro i 90,5 del Mezzogiorno. Sono le opere stradali a farla da padrone, con interventi per il il 52% del totale, pari a circa 148 miliardi. Ci sono poi interventi sulle infrastrutture ferroviarie (pari al 35%, per 99 miliardi). A seguire le metropolitane (6%), le opere portuali il 2%, interporti (o,6%), e le opere aeroportuali (0,1%). C`è poi un significativo 1,9% per il Mo.S.E. (5,5 miliardi).