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Un attacco terroristico alla redazione parigina del settimanale satirico Charlie Hebdo, Un astrage, una carneficina: 12 morti e molti feriti. Tra le vittime il celebre vignettista Stephane Charbonnier che firma “Charb” le sue vignette e con lui è morto anche Tignous. Il commando ha aperto il fuoco nella sede del giornale: sono entrati due uomini incappucciati e vestiti di nero e hanno iniziato a sparare con i kalashnikov. Durante l’irruzione i due assalitori gridavano “Allah akbar“:come  testimoniano le immagini girate dal giornalista Martin Boudot, trasmesse da France Televisions 
I colpi esplosi sul boulevard Richard Lenoir hanno letteralmente terrorizzato i testimoni che hanno assistito e anche filmato l’attacco. Il Governo Francese e il Presidente Hollande hanno dichiarato lo stato di allerta: tutti i giornali ora sono sotto stretta sorveglianza, controllata tutta la Ile de France e la regione di Parigi. Le forze dell’ordine sono davanti alle scuole, agli edifici pubblici e ovviamente alle redazioni dei giornali. Immediatamente il Governo italiano si è espresso su questo terribile attentato: c’è preoccupazione anche in Italia. Qualcuno sostiene siano le conseguenze sirio-irachene e che, arabi-europei, tornati dalla jihad e non fanno dunque capo a nessuna organizzazione. Intanto non c’è ancora la rivendicazione per questa strage. Un attacco alla democrazia e alla libertà di stampa. On.le Luisa Bossa, questa strage ci mette tutti in pericolo?

“Dobbiamo purtroppo prendere atto che la sicurezza è diventata un elemento imprescindibile della nostra vita. Non ci avevamo mai pensato. Oggi nessuno è più sicuro…C’è un diffuso senso di paura. Sono motivi religiosi, ideologici quelli che spingono queste persone ad usa violenza contro le persone? Non abbiamo più certezze. Un mondo di pace richiede un mondo più giusto. Pensiamoci…abbiamo contribuito anche noi? Siamo tutti innocenti?”.

Laura Bercioux