“Il Paese deve aiutare l’Amministrazione comunale e il Tribunale per i minorenni di Catania ad affrontare il tema serissimo e drammatico dei migranti minorenni non accompagnati, riguardante moltissimi bambini e ragazzi che hanno bisogno di accoglienza, sostegno e garanzia di un percorso di vita”.
Lo ha detto il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura Giovanni Legnini nel Palazzo degli elefanti al termine di un incontro con il sindaco di Catania Enzo Bianco.
Nel corso della riunione si è discusso dei temi della Giustizia, della nuova consiliatura del Csm che, ha sottolineato Legnini, dovrà essere caratterizzata da una maggiore apertura della magistratura italiana sul terreno delle riforme, e della situazione degli Uffici giudiziari catanesi, che, pur afflitti da carenze di organico e di copertura dei posti di vertice in taluni uffici, stanno sperimentando buone pratiche per elevare gli standard qualitativi.
“Sosterremo – ha detto Legnini – questo sforzo, per fare in modo che gli Uffici di Catania possano costituire un esempio per l’intera Sicilia e per il Mezzogiorno”.
È stato affrontato anche il problema strutturale e logistico degli Uffici giudiziari, di competenza del ministero della Giustizia. “Insieme al sindaco Bianco – ha detto Legnini – svolgeremo un’attività di sollecitazione per l’importante progetto già avviato”. Ossia quello della “cittadella giudiziaria” nell’ex Ascoli Tomaselli.
Bianco ha ricordato i trascorsi comuni con Legnini prima come sindaci (il vice presidente del Csm era stato primo cittadino di Roccamontepiano) e poi in Senato.
“Oggi – ha detto il Sindaco -, Giovanni Legnini ha il compito di guidare la magistratura italiana con quella saggezza e con quella competenza che tutti gli riconoscono. Anche grazie alle sue sollecitazioni affronteremo qui a Catania tutti i problemi per avere una lotta sempre più efficace per quella legalità che è condizione essenziale per lo sviluppo della nostra terra”.
Nel corso dell’incontro si è discusso anche di carceri e sovraffollamento. Sia Bianco sia Legnini hanno ribadito di sostenere da tempo la necessità della depenalizzazione di taluni reati e dei percorsi alternativi alla detenzione.