In una svolta politica significativa in vista delle imminenti elezioni regionali di aprile, il centrosinistra in Basilicata ha annunciato ufficialmente la sua candidatura per la presidenza della regione, rompendo con la tendenza recente di nominare candidati civici. Piero Marrese, attuale presidente della provincia di Matera e esponente del Partito Democratico (PD), è stato designato come il candidato unitario, segnando l’esito di negoziati che hanno coinvolto diverse forze politiche tra cui il Movimento 5 Stelle, Verdi-Sinistra, il Partito Socialista Italiano e Più Europa. Questa alleanza, sebbene non includa al momento Azione, rappresenta un’interpretazione ridotta del “campo largo”, un approccio simile a quello adottato in Sardegna.
Tuttavia, la scena politica lucana è animata dalla presenza di Angelo Chiorazzo, imprenditore nel settore delle cooperative, il cui interesse a candidarsi come indipendente rischia di frantumare il fronte unitario del centrosinistra. Conosciuto per il suo legame passato con il PD regionale e con figure di spicco come Roberto Speranza, Chiorazzo ha annunciato la sua volontà di proseguire nella corsa elettorale sotto la bandiera del suo movimento “Basilicata Casa Comune”, nonostante gli sforzi di persuasione per indirizzarlo a sostenere Marrese.
Questa situazione richiama alla memoria la figura di Renato Soru in Sardegna, con Chiorazzo che appare persino più influente, secondo le parole di un esponente della segreteria del PD. Igor Taruffi, responsabile dell’organizzazione del PD e architetto delle recenti trattative, ha espresso un cauto ottimismo sulla possibilità di allargare l’alleanza, includendo altre forze civiche e mantenendo aperto il dialogo con “Basilicata Casa Comune”. Nonostante ciò, la risposta di Chiorazzo, che attraverso una nota del suo movimento ha dichiarato l’assenza di trattative in corso, pone una sfida significativa per il centrosinistra, minacciando di dividere il voto e complicare la competizione contro il centrodestra.