Per l’Ilva di Taranto la prossima data da cerchiare in rosso è quella di lunedì 30 dicembre, quando il Tribunale del riesame della città deciderà sul ricorso dei commissari ex ilva contro la proroga della facoltà d’uso dell’altoforno 5, deciso 2 settimane fa dalla magistratura Ionica. Un’attesa che si inserisce nel quadro del pre-accordo del 20 dicembre scorso tra governo ed Arcelormittal per il rilancio del’acciaieria,

Ieri il gruppo franco-indiano avrebbe voluto rinviare ai primi di gennaio l’incontro previsto nella sede di Confindustria Tarantina con le imprese dell’indotto. Sul tavolo l’annosa questione dei pagamenti. Secondo gli industriali Tarantini, nelle casse delle imprese mancherebbe circa il 40% delle somme complessive di cui sono creditori.

E’ un monitoraggio costante quello messo in campo dalle aziende dell’indotto dopo le proteste e sit-in del mese scorso davanti allo stabilimento.

Altro nodo, quello dei lavoratori in cassa integrazione straordinaria, ovvero quei dipendenti non assorbiti da Mittal a seguito dell’accordo raggiunto al mese il 6 settembre 2018 che ha aperto le porte del complesso ex Ilva al gruppo Franco indiano. Il pre-accordo e le misure del cosiddetto cantiere Taranto, a cui lavora l’esecutivo, creano ulteriori incertezze sui nostri destini denunciano i cassintegrati che per questo chiedono un incontro a stretto giro, entro i primi di gennaio, con governo e sindacati.