Pietro Grasso ha deciso: Palazzo Madama si costituirà parte civile nel processo sulla “compravendita” dei senatori. La decisione, giunta in serata, azzera il voto del Consiglio di presidenza del Senato che, con dieci contrari e otto favorevoli, aveva dato parere contrario alla richiesta. “Dopo aver ascoltato i diversi orientamenti espressi dai componenti del Consiglio di presidenza”, si legge nella nota, Grasso “ha dato incarico all’Avvocatura dello Stato di rappresentare il Senato della Repubblica quale parte civile” nel processo che inizierà il prossimo 11 febbraio presso il Tribunale di Napoli. Il presidente del Senato spiega che “l’identificazione, prima da parte del Pubblico Ministero poi del Giudice, del Senato della Repubblica italiana quale ‘persona offesa’ di fatti asseritamente avvenuti all’interno del Senato, e comunque relativi alla dignità dell’Istituzione, ponga un ineludibile dovere morale di partecipazione all’accertamento della verità, in base alle regole processuali e seguendo il naturale andamento del dibattimento”. Il Consiglio di presidenza, il parere negativo era stato espresso dalla senatrice di Scelta Civica Linda Lanzillotta e dal questore Antonio De Poli, dei Popolari per l’Italia. Contrari anche FI, Ncd, Lega e Gal. A favore della costituzione di parte civile il Pd, Sel, M5S e il senatore Hans Berger del gruppo Autonomie. “Non credo – ha commentato il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (FI) -che si sia trattato di una consultazione effimera o puramente formale. Confido nell’ascolto da parte del presidente del Senato ma non aggiungo altro per rispetto nei confronti della sua decisione”.