Di Fausta Testaj
La XIII edizione del SalinaDocFest – Festival del Documentario Narrativo, che si terrà a Salina dall’11 al 14 settembre, nasce nel segno delle «(R)ESISTENZE». Resistenti sono i documentari che parlano del destino del nostro paese e del Mediterraneo.Resistente è Salina nelle Isole Eolie, un modello di accoglienza come antidoto alla nuova ondata social-xenofoba che sta attraversando l’Europa. Un’edizione nel segno della cultura, dei diritti umani, del cinema del reale, per opporsi all’omologazione sociale che rischia di cancellare le radici dei territori.
E per questo l’immagine del festival, fondato e diretto da Giovanna Taviani, sarà una foto di Francesco Zizola, fotografo, antropologo di formazione, due volte vincitore del World Press Photo of the Year.
L’immagine ritrae un ragazzo detenuto nel carcere giovanile di Sulaimaniya, città del Kurdistan iracheno ai confini con l’Iran. E’ l’aprile del 1998 e si è appena conclusa la guerra civile, cominciata nel 1994, tra il KDP (Kurdistan Democratic Party) e il PUK (Patriotic Union of Kurdistan). La regione dieci anni prima è stata martoriata dai bombardamenti ordinati dal regime di Saddam Hussein. All’interno della prigione, le spalle poggiate su quel muro di cemento, le gambe accavallate, il giovane prigioniero pare attendere che le ultime nuvole se ne vadano via.
I giovani al centro della storia, svincolati dalle ideologie, tra il muro che li separa dal mondo degli adulti, e il cielo a cupola che sembra spingerli verso il futuro. Ieri quel bambino al centro della foto di Zizola, oggi i giovani che protestano per il futuro del pianeta e vogliono riprendersi in mano il mondo.
E’ questa l’immagine-simbolo delle Resistenz(e), il tema che sarà il filo conduttore della XIII edizione del SalinaDocfest. Un regalo del grande fotografo Francesco Zizola che tra il 1997 e il 1998 documentò le sofferenze dei curdi e i primi passi della ricostruzione sostenuta dall’intervento di organizzazione umanitarie come Emergency di Gino Strada.
Con una delle immagini realizzate in quel reportage, nel 1998 Zizola vinse il secondo premio della sezione General News/Stories del World Press Award. Nel 1996 aveva vinto il primo premio con un’immagine dei bambini mutilati dalle mine antiuomo in Angola. Dal 1991 lavorava a un progetto denominato “Eredi del Duemila” sulla condizione dell’infanzia nel mondo.
Lo scorso anno Francesco Zizola al SalinaDocFest ha vinto il Premio Lady Wilmar Fotografia.Doc per il documentario As if we were tuna, che racconta l’antico metodo della pesca del tonno che diventa, nelle immagini sottomarine, una metafora dell’eterno conflitto tra l’uomo e la natura.
Sul sito del Salinadocfest www.salinadocfest.it tutte le informazioni sul bando per partecipare al Concorso che selezionerà i migliori documentari prodotti nell’ultimo anno dalla risonanza europea dedicati al cinema, dove sarà possibile visionare news e novità del festival.