Un milione di lombardi, disoccupati e inattivi fra 25 e 60 anni, secondo le stime del responsabile del Dipartimento Mercato del lavoro della Cgil di Milano Antonio Verona, potrebbe presentarsi per chiedere informazioni sull’accesso al reddito di cittadinanza. Agli sportelli operatori decimati da pensionamenti e blocco delle assunzioni, una «situazione drammatica» che si è accentuata con la riforma Delrio sulle Province. Il ministro del Lavoro Luigi Di Maio si è dato obiettivi ambiziosi: 1,5 miliardi di euro e tre mesi di tempo per riformare i centri per l’impiego, punto cardine della partita sul reddito di cittadinanza, che ora a livello nazionale collocano meno del 3% delle persone che si rivolgono agli uffici. Con situazioni paradossali come quelle della Sicilia, che secondo l’ultima rilevazione dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (Anpal) conta 1.737 operatori nei centri per l’impiego, mentre in Lombardia sono solo 775. Lombardia dove si viaggia a una doppia velocità, con un sistema misto pubblico-privato.