“L’emigrazione fu direttamente correlata alla conquista piemontese e cominciò in maniera massiccia nel 1865, quando si stavano spegnendo gli ultimi focolai di resistenza partigiana dei cosiddetti briganti – Scrive Pasquale Pollio in Sudditi – Il governo americano, basandosi sulle dichiarazioni degli scienziati italiani, a Ellis Island (New York) applicavano la “selezione naturale degli italiani” secondo i dettami della commissioni Dillingham del 1911. I settentrionali sbarcavano e venivano controllati nel settore bianchi ed i meridionali nel settore no-whites. I siciliani venivano, addirittura, etichettati con lo pseudonimo di white-niggers (negri di colore bianco)”.
Il fenomeno dell’emigrazione dal settentrione, si legge ancora nell’articolo, “dopo l’Unità diminuì notevolmente, in quanto tra capitali “rapinati” al Regno delle Due Sicilie ed investimenti solo a favore delle regioni settentrionali, con la creazione di infrastrutture ed industrie nel nord del paese da parte dei nuovi governi italici, non c’era più motivo per le genti Padane di allontanarsi dalla loro terra”.