In bilico…
E sono qui davanti ad una luna gelida che mi guarda. Un gatto mi sfiora…ha fame, ma io sono seduto su questi gradini. Ho freddo e il gatto mi guarda.
Lo guardo e gli dico: “Gattino, io non posso darti nulla. Non ho niente neppure per me”.
Sono assorto in questa sera atrofizzata. Ho un momento in cui ragiono. Non sono mai cosciente.
Io sono schiavo della dea “Eroina”. Mi alzo e mi inietto eroina. Mi preparo e vado a lavorare.
Sembro normale. E sono anche laureato in Ingegneria.
E non sono capace di smettere. Voglio l’eroina. La adoro. Mi chiamo Leonardo e ho anche un nome storico…ma del grande Leonardo da Vinci, non ho neppure una unghia. E’ un modo di dire. Vorrei provare un grande amore, che entri in me, nel cuore se ho ancora un cuore…che mi inondi con il sapore del mare.
E vedo lei. Lei che ai bordi di una fontana leggeva un libro.
Le chiedo: “Che stai leggendo?”.
Risponde: “Sto leggendo un libro per un esame…”.
“Io mi chiamo Leonardo. Tu?”.
“Io sono Stefania. Ho il nome di mia nonna…”.
“Ci vedremo domani?”.
“Alla stessa ora…va bene per il pomeriggio inoltrato..”.
Io non posso illudere Stefania. Come faccio a dirle che la mattina mi “faccio”, la sera ho bisogno ancora di eroina. Io vivo con l’eroina…dormo con l’eroina. Sono solo un bugiardo che recita la parte del professionista che sa lavorare…io sono solo un drogato. Ho provato a vivere in un centro di recupero…è stato un inferno. Ho pianto disperatamente che volevo solo eroina. Me ne sono andato da là.
Percorro il centro storico lastricato …con i vicoli che si aprono sulla piazzetta. Cammino…cammino e so che non posso aspirare a nulla.
Affondo il mio viso nella sera. Non andrò all’appuntamento con Stefania.
Ritorno tra le formiche che divorano la mia mente. E loro mi divorano…
Rosa Mannetta