A San Cipriano d’Aversa, comune sciolto per camorra, è necessaria la revisione del 75% delle carte di identità rilasciate negli ultimi 10 anni. E’ il risultato di alcuni accertamenti compiuti prima da uno dei commissari prefettizi, Gabriella D’Orso, diventati poi denuncia e indagine della procura di Napoli Nord affidata ai carabinieri. All’origine degli accertamenti, la cattura a novembre scorso di un latitante in possesso di una carta di identità di uno dei 13mila residenti del comune del Casertano, che portò anche all’arresto di un dipendete comunale.
Il Comune fu sciolto il 28 agosto 2012 per infiltrazioni camorristiche. Il viceprefetto D’Orso, che con gli altri commissari amministra il Comune dal 28 agosto 2012, dispone verifiche interne, ma ne compie anche personalmente in banca dati, e riscontra un migliaio di anomalie, persino casi in cui 7 volte una carta di identità viene rilasciata allo stesso cittadino senza annullare o ritirare le precedenti. Da qui l’inchiesta penale e ora i provvedimenti disciplinari per gli impiegati dell’ufficio anagrafe. E si lavora per allineare la documentazione cartacea e i dati informatici del Comune