Il New York Times sferra un duro colpo all’olio extravergine d’oliva italiano ma dal governo non arriva una “risposta esaudiente” in difesa del prodotto Made in Italy. È quanto sostengono i deputati del Pd Michele Anzaldi e Colomba Mongiello, che in commissione Agricoltura hanno presentato un’interrogazione per chiedere al ministro delle Politiche agricole come intendesse “difendere uno dei settori chiave dell’economia agroindustriale italiana di fronte ad un gratuito ed infondato attacco sulla qualità dell’olio di oliva extravergine” del quotidiano statunitense. Quest’ultimo, infatti, mediante un articolo e alcuni fumetti denunciava una presunta sofisticazione dell’olio di oliva italiano. Il governo, che ha risposto per bocca del sottosegretario Giuseppe Castiglione, spiegano Anzaldi e Mongiello “non ci ha fornito una risposta esaudiente. Nessun atto concreto è stato messo in campo per ottenere una smentita o una rettifica chiarificatrice dal quotidiano americano e questo nonostante lo stesso autore del libro citato dal New York Times, Tom Mueller, abbia immediatamente denunciato errori ed inesattezze ed una mistificazione della fonte operata dall’art director”.
I deputati del Pd si dicono quindi “insoddisfatti” della risposta dell’esecutivo, anche perché “come dice Tom Mueller nel suo libro l’Italia è invece all’avanguardia nella normativa a tutela dell’olio extravergine d’oliva, grazie alla legge Salva Olio (prima firmataria l’on Mongiello), spiegando che, se all’estero esistessero norme altrettanto serie, il New York Times non avrebbe mai potuto scrivere un articolo simile”. Anzaldi e Mongiello hanno precisato al sottosegretario che non si tratta solo di un moto di orgoglio campanilistico, ma che “il fenomeno della pirateria agroalimentare è un vero e proprio business e l’Italian sounding muove 60 miliardi di euro l’anno. Una truffa milionaria che penalizza fortemente alcune delle principali eccellenze del Made in Italy”.
I deputati del Pd nella loro interrogazione hanno anche ricordato che “a livello mondiale l’olio extravergine d’oliva italiano resta una vera eccellenza” e che “in Italia vi sono un milione di ettari di territorio in cui risiedono 225 milioni di alberi di ulivi”. “L’olivicoltura italiana – sottolineano – conta su circa 800 mila imprese, 5 mila frantoi e più di 200 imprese industriali, con una produzione media di circa 500 mila tonnellate che ha generato nello scorso anno un fatturato di oltre 3,3 miliardi di euro (il 2,6 per cento del fatturato industriale agroalimentare totale), senza contare il valore alla pianta del prodotto che sfiora mediamente ogni anno due miliardi di euro con un milione di addetti. Con questi numeri la qualità è un obbligo per vincere la competitività proveniente anche da paesi emergenti”.