C’è una mina vagante nel dibattito italiano sul Mezzogiorno, ed è quella delle cosiddette “autonomie rafforzate”, sulle quali, ad esempio, sarebbe utile conoscere il parere della Lega.
Che cosa sono?
Le regioni del sudvorrebbero avere autonomia per quasi tutte le funzioni pubbliche essenziali, dalla sanità all’istruzione, trattenendo sul territorio i proventi delle tasse.
I referendum.
Già Veneto e Lombardia sono stati chiamati alle urne. Presto si aggiungeranno Piemonte ed Emilia Romagna. In arrivo anche la richiesta del Friuli: insomma, tutto il Nord vuole le autonomie rafforzate. Ma cerchiamo di capire perché il Nord sbaglia con questa richiesta.
Cosa dice la legge
In primo luogo le autonomie rafforzate sono contro la Costituzione. La nostra Carta, infatti, prevede che ogni cittadino, dovunque risieda, paga le tasse in base al suo reddito e ottiene dei servizi in base agli standard che lo Stato ha deciso. Proprio per evitare sperequazioni fra regioni ricche e povere o fra cittadini di serie A e di serie B. C’è poi la legge 42 del 2009, che prevede i livelli essenziali di assistenza e i cosiddetti “costi standard”. Una norma che purtroppo non è mai stata applicata.
Il blitz del Veneto
Il disegno di legge del Veneto che doveva essere se non sbaglio presentato il 22 ottobre in consiglio dei ministri per sconti ed è scomparso molto opportunamente. Prevedeva che si andasse avanti con la spesa storica quindi in totale inadempienza della legge. Inoltre, prevedeva di lasciare sul territorio una quota delle risorse erariali. E’ un passaggio assurdo teoricamente e politicamente dirompente. Perché distrugge il ruolo dello Stato
Che cosa c’è nel Contratto di governo Lega-M5S
La questione è limitata in una sola riga. Ma prevede il Regionalismo a velocità differenziale o a geometria variabile. Dietro questa frase c’è un mondo, la trasformazione della nostra Costituzione. In questa maniera le Regioni ricche continuerebbero ad essere più ricche e ad avere servizi efficienti. Quelle più povere, invece, precipiterebbero sempre di più. In questa maniera si rischia di rompere il patto alla base della Repubblica fra Nord e Sud.
Il falso mito delle Regioni ricche
Non è vero, infatti, che Lombardia o Veneto hanno bilanci in attivo. Perché non considerano l’enorme peso degli interessi che paghiamo sul debito. E, il debito, è stato accumulato per finanziare lo Stato sociale e le infrastrutture che riguardano tutto il Paese. E non solo il Sud.
Se si vuole l’autonomia, il Sud dovrebbe essere rimborsato
Senza ricordare la querelle sull’Unità che di fatto ha favorito lo sviluppo del Nord, bisognerebbe ricordare, ad esempio, che le infrastrutture del Nord sono state pagate anche con le tasse dei cittadini del Sud. Che cosa facciamo? Lombardia e Piemonte restituiscono la quota parte di investimenti provenienti dal Sud per la realizzazione dell’Alta velocità fra Torino e Milano? Ecco perché l’autonomia rafforzata è solo l’ennesimo falso mito che alimenta le spinte separatiste.