Duemilasettecentonovantasette: è il numero che lo accompagna da oltre 10 anni. È il numero delle chiavi, tutte preziose e storiche, che da secoli consentono l’accesso alle stanze affrescate dei Musei Vaticani, lungo corridoi impreziositi dalle meraviglie di Raffaello e Michelangelo.
E lui, queste chiavi, le conosce bene,una ad una. Specialmente quella che ogni giorno deve riporre in una busta, sigillata, all’interno di una cassaforte, e che apre niente meno che la Cappella Sistina, dove è possibile ammirare il Giudizio Universale.
Potremmo definirlo il San Pietro dei nostri giorni: Gianni Crea è il Clavigero Vaticano, il custode del mazzo di chiavi più prezioso del mondo. È lui che all’alba di ogni mattina apre i Musei Vaticani. Chilometri e chilometri di corridoi e decine e decine di stanze, che l’interessato conosce come le sue tasche.
Il suo non è un ruolo di poco conto, perché apre le porte a oltre 6 milioni di visitatori (sono, come ovvio, numeri di prima del Covid) che ogni anno scelgono di visitare i Musei Vaticani. Crea, di origini calabresi, ha quasi 50 anni, e da undici è a capo dei clavigeri, una figura che esiste da sempre, erede della Figura del maresciallo del Conclave.
Bari Mette sui social foto e video mentre viola
i domiciliari, ma tra i follower ha i carabinieri
Splende forte il solequando un cretino passa dei guai per via del suo esibizionismo. Stavolta è capitato a Giovanni Cassano, detto “u curt”, fratellastro del più famoso Antonio, ex stella incompiuta del calcio italiano. Il suo problema “è stata la voglia sfrenata di mettersi in mostra sui social network, che lo ha indotto a postare decine di video, nei quali risulta evidente che ha violato gli arresti domiciliari, ricevendo in casa persone estranee al nucleo familiare”, scrive Repubblica. O ancora meglio, come riporta l’Agi: “Postava i suoi incontri sui social, in cui mostrava la violazione degli obblighi imposti dagli arresti domiciliari, ma tra i suoi follower c’erano anche i carabinieri”. Sono i contrattempi dell’essere famosi, uno status che ormai non si nega praticamente a nessuno e purtroppo più a lungo dei 15 minuti profetizzati da Andy Warhol. Cassano è tornato in carcere –per questo non si esulta mai – ma forse è ora di introdurre nel codice penale il reato di mitomania.