Cresce ancora il settore delle tecnologie informatiche e digitali in Puglia: dopo il +4,7% fatto segnare nel 2021, con un valore complessivo di 3,18 miliardi di euro, il 2022 ha fatto registrare un ulteriore +3,5% e stime molto ottimistiche per il prossimo triennio, frutto degli investimenti in corso per raggiungere gli obiettivi di transizione digitale previsti dal PNRR. Ecco il punto della situazione.

Trasformazione digitale, come si evolve il settore in Puglia
Gli investimenti in ambito digitale stanno riguardando l’intero territorio nazionale, anche in virtù di quanto stabilito all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che fissa transizione ecologica e digitale come due degli obiettivi più importanti da raggiungere nei prossimi anni. In particolare, l’uso delle nuove tecnologie sembra essere ormai un elemento imprescindibile per la ripresa economica, se si considera l’importanza di queste soluzioni sia nel semplificare la vita dei cittadini che nel creare nuove opportunità per imprese e professionisti, di conseguenza gli investimenti in questo campo risultano decisivi per il futuro sia della Puglia che dell’intero Paese.
Il successo di diversi settori online, come quello dell’e-commerce per la vendita di beni di qualsiasi tipo oppure il comparto intrattenimento e gaming, dove abbiamo visto proliferare iniziative che permettono di trascorrere tempo su piattaforme per la visione di contenuti audiovisivi e per la partecipazione a passatempi come poker e altri giochi di casino su piattaforme come PokerStars, non è che l’inizio di un cambiamento che riguarda sempre più l’intera economia nazionale e persino le Pubbliche Amministrazioni.
I dati registrati in questi anni in Puglia lanciano segnali positivi per ciò che riguarda il consolidamento del digitale sul territorio, con trend di crescita più o meno marcato un po’ in tutti i settori del mercato: nel 2021, per esempio, si era investito molto sulla comunicazione e sulle pubblicità digitali, registrando un +13,7% rispetto all’anno precedente, mentre l’area relativa a dispositivi e sistemi aveva fatto segnare un +8,7%, seguita da software e servizi ICT rispettivamente al +7,3% e +7% e trainati dagli investimenti in tecnologie cloud e cybersecurity.
L’andamento generale, stando a quanto affermato da Anitec-Assinform nel suo rapporto annuale, è stato confermato anche il 2022, con un’ulteriore crescita complessiva del +3,5% che, a detta degli esperti, sarà la base per un triennio 2023-2025 caratterizzato da una maggiore accelerazione verso una piena digitalizzazione.
Per quanto riguarda la Puglia nello specifico, peraltro, è interessante osservare ciò che accade a livello provinciale, con la netta disparità tra le diverse aree: se la provincia di Bari, infatti, copre da sola oltre un terzo della spesa digitale pugliese, più basse sono le percentuali relative alle altre province, con Lecce al 18,9%, Foggia al 15%, Taranto al 14% e al di sotto della soglia del 10% Brindisi e BAT, rispettivamente al 9,4% e 8,9%.

Crescono gli investimenti ma scarseggia il personale
Gli investimenti messi in campo per digitalizzare e adottare tecnologie sempre più avanzate nei vari comparti economici non avrebbero senso senza la presenza di personale specializzato in grado di massimizzare i benefici per imprese, enti e cittadini. Ed è proprio questo, forse, uno dei maggiori problemi che attualmente pesa sulla crescita digitale della regione Puglia, ma anche in generale dell’intera nazione: ciò che si evidenzia in questi anni è infatti la mancanza di alcune figure professionali, sulle quali bisogna invece puntare anche a livello di formazione e aggiornamento.
Questa carenza risulta molto più marcata al sud, Puglia compresa, come dimostra l’aumento delle offerte di lavoro pubblicate sui vari canali online e offline e rivolte a professioni ICT, che spesso rimangono scoperte proprio perché mancano competenze specifiche sulle tecnologie più moderne. Tra le figure più richieste spiccano quelle dei developer, ossia gli sviluppatori di software, app e soluzioni web, ma anche digital consultant, specialisti in digital media e system analyst.
Il dato deve far riflettere sull’importanza non soltanto di spendere risorse sull’adozione delle nuove tecnologie ma anche sulla formazione di competenze ad hoc, sia a livello universitario che all’interno delle stesse aziende con corsi di aggiornamento e specializzazione, che possano portare anche il sud Italia a competere in ambito internazionale con professionalità capaci di operare sui sistemi più avanzati.
Un ultimo interessante dato è infine quello relativo alla crescita digitale dei singoli settori, che vede oggi in testa la Pubblica Amministrazione, la quale essendo partita in netto ritardo rispetto al settore privato sta oggi recuperando terreno in maniera più veloce grazie all’adozione di soluzioni volte a sburocratizzare ed efficientare il rapporto con i cittadini e tra gli enti stessi. Subito dopo la P.A., troviamo sanità e industria, con investimenti in crescita sia per ciò che riguarda le infrastrutture che l’automatizzazione delle attività.