In Campania piu’ di un pacchetto di sigarette su tre e’ contrabbandato o contraffatto, in Friuli uno su quattro. E’ quanto emerge da uno studio annuale sul mercato illecito del tabacco in Ue, Svizzera e Norvegia pubblicato da KPMG e commissionato dalle quattro principali multinazionali del settore: British American Tobacco, Imperial Tobacco Limited, JT International SA e Philip Morris International. I dati si basano su una metodologia empirica: la raccolta dei pacchetti vuoti gettati per terra dai fumatori. In Italia ne sono stati raccolti quasi 40mila fra il 2013 e il 2015, e in Campania ci si e’ concentrati sulle zone adiacenti alle scuole.
Se la media regionale e’ del 37%, nelle aree vicine ad alcuni istituti scolastici la percentuale arriva addirittura al 74%. Seconda regione per consumo illegale di sigarette e’ il Friuli Venezia Giulia, dove il 26% dei pacchetti ha scritte in un’altra lingua. La maggior parte proviene dalla Slovenia, dove una confezione da 20 sigarette costa in media 1 euro meno che in Italia. Le norme europee, pero’, vietano di trasportare all’estero piu’ di quattro stecche di sigarette alla volta. Tutto cio’ che eccede tale quantita’ e’ quindi punibile per legge.
Terza regione in Italia per consumo di sigarette contrabbandate e contraffatte e’ la Sicilia (9%), seguita da Lazio (7%) e Lombardia (6%). Secondo il report, lo scorso anno nell’Ue sono state fumate 53 miliardi di sigarette illegali. Se i pacchetti consumati in Italia fossero stati consumati legalmente, l’erario avrebbe guadagnato circa 822 milioni di euro grazie alle imposizioni fiscali. Dopo Francia, Polonia, Regno Unito e Germania, il nostro Paese rappresenta il quinto mercato in Europa per i prodotti contraffatti, ed e’ il secondo per consumo a pari merito con il Regno Unito dopo la Polonia. Nell’Ue il contrabbando di sigarette vale il 9,8% del consumo totale, una cifra leggermente in calo rispetto al 2014.