Mille giorni vissuti pericolosamente. Sempre sul filo, senza rete. A Matteo Renzi piace disegnarsi come un trapezista «Mi gioco l’osso del collo», è la sua immagine preferita. Due anni e mezzo di governo bruciati nel segno della velocità e della visibilità. E il 4 dicembre che si avvicina, il giorno del giudizio degli italiani, che diranno se, secondo loro, Renzi è davvero uno che fa le cose o uno che racconta che fa le cose. Un leader del fare o un leader del raccontare: realtà contro storytelling, riforme contro promesse. Se è il politico «giovane, bello, carismatico, innovatore» elogiato da Obama sul prato della Casa Bianca il 18 ottobre o se assomiglia al suo aereo, il contestato Air Force Renzi, jumbo vistoso e in grado di attraversare gli oceani senza scalo che perè, un anno e mezzo dopo il salatissimo leasing, non vola, bloccato a terra da misteriosi problemi