Sono scandalizzato per il comportamento dei giornali italiani sulla vicenda Roma. Prendiamo la candidatura alle Olimpiadi. Quando, nel 2012, il governo Monti la respinse, dai nostri quotidiani si levarono fragorosi appluasi, nel ricordo del fallimento finanziario di Atene 2004, degli introiti incerti a fronte di costi spaventosi, dei nostri problemi di bilancio e così via. Il Fatto Quotidiano, ieri, in una preziosa quanto impietosa ricostruzione (è l’unico giornale che usi la memoria) ha ricordato il consenso alla scelta di Monti del Corriere della Sera (con articoli, fra gli altri, di Lorenzo Salvia e Sergio Rizzo) di Repubblica (con articoli di Francesco Bei, Sergio Galbiati, Tito Boeri) della Stampa (Luigi La Spina) deill’Avvenire, del Sole 24 Ore. Cos’è successo, in appena quattro anni? Come mai non si leggono più, e con evidenza, queste prese di posizione?
Stessa storia su Roma abbandonata a se stessa, secondo l’accusa venuta da Oltretevere. Ma in prima pagina, sulla stampa indipendente, non si poteva leggere un corsivo dal titolo: “Adesso non esageriamo”, in cui si ricordasse che la città è franata da lustri, con responsabilità del Pd, di Alemanno, e ancora prima sempre del Pd, che l’ha amministrata più a lungo? Doveva essere il Vaticano a intervenire e a precisare? Della Rai non parliamo nemmeno, per pietà. Tutto questo senza tacere sulle incredibili battute a vuoto di questi primissimi mesi della giunta Raggi, naturalmente. Ma giornali con la memoria corta non mi sembrano degni di essere acquistati e letti.