Quella che fu una chiesa del XVI secolo, rimaneggiata da Domenico Fontana, è oggi un cantiere di non meglio definiti materiali accantonati sul pavimento maiolicato. Macerie, marmi, cemento: c’è da credere che la chiesa sia stata colpita da un funesto terremoto. Ma non può essere il terremoto dell’80! E invece sì. Da oltre trent’anni le condizioni del complesso architettonico sono quelle, deplorevoli, che si vedono ancora oggi. All’interno si trovano opere importanti come le decorazioni di Giovanni Bernardino Azzolino, gli affreschi di Belisario Corenzio e l’altare maggiore di Dioniso Lazzari, quasi del tutto depredato, come pure i marmi rossi delle balaustre…