Nè per l’Expo come vuole il governo Renzi, nè per la Cig in deroga, che è una spesa sociale e non produttiva, come vuole il governo regionale: i 579 milioni della riprogrammazione dei fondi Pac, non ancora impegnati a causa dei forti ritardi nell’attivazione delle relative misure, non devono essere stornati, ma devono restare in Sicilia per finanziare nuove infrastrutture e creare occupazione stabile. E oggi l’unico modo per salvarli è quello di impegnarli subito per mandare in gara almeno alcuni dei 118 progetti cantierabili e già finanziati da altre fonti normative con 5,1 miliardi di euro, ma che sono fermi da anni a causa di intoppi burocratici”.
Lo sostiene l’Ance Sicilia, nel rilevare che “nessuno può permettersi il lusso di fare perdere fondi europei come se nulla fosse, di fronte alla sofferente economia siciliana, all’enorme fabbisogno di infrastrutture per lo sviluppo della produzione, del turismo e dei trasporti e all’ancor più disastrato settore edile che conta 5mila imprese fallite e oltre 80mila lavoratori licenziati”