Durante lo scorso anno, abbiamo visto diversi settori reagire in modo diverso per adattarsi alle novità all’orizzonte, nel tentativo di prepararsi a una nuova dimensione o adeguarsi a eventuali cambiamenti. Tra i settori coinvolti in Italia troviamo sicuramente quello dei casinò e delle scommesse, che durante lo scorso anno ha visto svariate trasformazioni che hanno avuto ripercussioni sull’intera industria del gioco d’azzardo, sia online che offline.
L’Italia si è sempre distinta per regolamenti piuttosto restrittivi in questo ambito. Ogni anno viene concesso solo un numero limitato di licenze per operatori tradizionali (fisici) e lo stesso sta succedendo per quelli online, i quali sono soggetti a ulteriori normative specifiche. Alla fine dello scorso anno Google si è ritrovata al centro di un’indagine, in quanto le autorità di controllo italiane ritenevano che il colosso avesse violato il regolamento sponsorizzando servizi internazionali tra il pubblico italiano, ostacolando così una concorrenza reale. Nulla è ancora stato deciso, ma è evidente la mole di attenzione che viene posta al mondo online e si intravede già il potenziale impatto che potrebbero avere le future trasformazioni.
Anche il mercato delle scommesse non è stato esente da qualche cambiamento. Ad esempio, è stata introdotta una tassa specifica che agisce come una sorta di “fondo di sostegno” nel periodo del COVID-19, ovvero somme aggiuntive accantonate a cui attingere in caso di pandemia o crisi economica. Sebbene in un primo momento questo provvedimento aveva fatto storcere il naso, soprattutto in relazioni ai numeri stimati all’inizio, con il tempo si è proposto sempre più come un tentativo più progressivo per incoraggiare il cambiamento in questo mercato in così rapida crescita.
Con il mercato del gioco online e del gioco d’azzardo in così forte crescita, tuttavia, è importante che questo regolamento sia messo in atto nel modo più sicuro possibile, soprattutto considerando l’importanza per gli utenti di distinguere tra operatori regolamentati e non. Mentre alcune normative, come accennato in precedenza, mirano a impedire che i servizi esterni siano più rappresentati in Italia, ci sono molti siti online come Casinos.it che offrono recensioni degli operatori e consigli per giocare in sicurezza. Data la forte crescita del settore, infatti, continuano a nascere nuove case di gioco online con sede all’estero che puntano ad attrarre giocatori italiani pur non avendo la regolare licenza che gli consentirebbe di operare legalmente in Italia. Questo punto in particolare sarà sicuramente un problema de affrontare durante le discussioni su come garantire la legalità del gioco d’azzardo online.
(Fonte dell’immagine: sbcnews.co.uk)
C’è ovviamente l’altra questione legata alle licenze, che è diventata piuttosto evidente anche nel mercato italiano. A ottobre 2020 ad esempio, molti operatori che possedevano diritti di licenza in scadenza a ottobre hanno avuto difficoltà a rinnovarli automaticamente e rischiato di non poter ottenere una nuova concessione. In modo analogo, le licenze concesse recentemente agli operatori avranno validità solo fino alla fine del 2022, momento in cui sorgerà di nuovo l’incertezza del rinnovo in base alla nuova gara d’appalto. Se ci sono alcuni operatori che ancora riescono a operare nonostante la licenza scaduta, dall’altra ci sono molti casi ancora aperti che non hanno visto alcun progresso finora. La chiarezza su cosa succederà in futuro è davvero poca al momento: la crescente confusione non fa che mettere gli operatori in una situazione davvero complessa. Il costante aumento del numero di giocatori e la mancanza di passi concreti per la concessione di nuove licenze agli operatori autorizzati potrebbe portare a una sempre maggiore diffusione di opzioni non autorizzate.
Recentemente, sono inoltre sorte preoccupazioni legate ad altri fattori come la Brexit. A inizio anno l’ADM aveva richiesto agli operatori dotati di licenza di comunicare se le proprie infrastrutture tecnologiche e di back-end fossero situate nel Regno Unito. Nessun problema per coloro che operano da Gibilterra, ma quelli situati sul territorio del Regno Unito hanno dovuto affrontare molte incertezze, sebbene posizioni più ragionevoli verranno adottate per evitare controversie nel mercato. La situazione apre la strada a un futuro molto incerto, almeno finché le cose non verranno sistemate. È arrivato il momento di prendere una decisione, in particolare se gran parte dei nomi che operano nel settore basano l’offerta dei propri servizi su infrastrutture situate nel Regno Unito.