II summit del G7 che si svolgerà oggi e domani a Taormina si carica di un significato ulteriore nell’attuale contesto di crescente fragilità della governance mondiale. Lo sa bene la presidenza italiana che ha lavorato in condizioni particolarmente difficili per creare le basi minimali per un accordo. Il lavoro preparatorio si è concentrato nel valorizzare gli elementi di interesse comune che, a Taormina, si concentreranno sugli aspetti di sicurezza, vedi Corea del Nord, Iran e Siria, e lotta al terrorismo dopo i tragici fatti, tra gli altri, di Nizza, Berlino e, proprio l’altro giorno, Manchester. Sul commercio internazionale e i rischi di un ritorno al protezionismo, l’accordo con Trump appare lontano. La novità del giorno è che il presidente francese Emmanuel Macron dialoga con Donald Trump sui pericoli della globalizzazione, il che rende l’americano meno isolato di quanto si immaginasse alla vigilia. E Paolo Gentiloni, presidente di turno dei Sette, insegue una difficile mediazione sul libero scambio.