Giovani, molto attenti al proprio corpo e spesso ossessionati dalle
“dimensioni”. A rivelare un vero e proprio boom di una chirurgia che può
correggere dimensioni poco “soddisfacenti” nei giovanissimi partenopei
è il professor Fabrizio Iacono, vero e proprio guru nella chirurgia del
pene e associato di Urologia alla Federico II di Napoli. «Gli interventi e
le prenotazioni per questo tipo di chirurgia – spiega Iacono – sono
aumentati moltissimo. A chiedere aiuto sono soprattutto uomini tra i 28 e
i 32 anni, spesso molto attenti alla propria condizione fisica ma anche
molto insicuri per l’unico aspetto sul quale possono intervenire solo
grazie alla chirurgia».
Pur in mancanza di un vero e proprio studio che possa censire
l’aumento di questa chirurgia nell’area metropolitana di Napoli, il
chirurgo ha stimato un incremento che si attesta sul 20%. «Solo nel mio
studio – conferma – quest’anno ho visitato più di 90 pazienti convinti di
aver bisogno di un aumento delle dimensioni. Alcuni solo suggestionati
da idee poco realistiche, altri realmente in difficoltà». Quello che emerge
dall’esperienza clinica del professore della Federico II è anche una
ricaduta psicologica pesante del lockdown su questi ragazzi. «Non sono
uno psicologo, ma è parte del mio lavoro cogliere i segnali di ansia e di
stress emotivo nel caso di pazienti che chiedono interventi così delicati.
Il lockdown ha aumentato esponenzialmente le insicurezze, portando i
giovani ad immergersi sempre più in una dimensione virtuale che ora
deve riconciliarsi con incontri reali. Di qui l’ansia di non poter deludere le
aspettative, soprattutto se le dimensioni non sono per così dire
“generose”».
Ma quali sono le misure giuste? Lo specialista chiarisce che la
lunghezza media è di 12 centimetri, ma anche a nove si può stare
sereni. «Sotto i nove e fino a sette si parla di ipodotazione e sotto i sette
di micropene. In questi casi la chirurgia può veramente fare la
differenza».
Quanto all’intervento le più recenti tecniche chirurgiche consentono di
effettuare interventi di allungamento con risultati soddisfacenti non solo
dal punto di vista cosmetico, ma anche in termini di centimetri. «Ogni
caso deve essere valutato con attenzione – conclude Iacono -, spesso le
insicurezze sono solo psicologiche, altre volte c’è una reale esigenza di
intervenire. La cosa più giusta da afre è parlarne con il proprio
andrologo e pianificare il da farsi, oggi la chirurgia offre delle valide
soluzioni e sarebbe un grave errore rovinarsi la vita e lasciarsi
condizionare. Le nuove tecniche operatorie ci consentono di intervenire
anche in day hospital, con una chirurgia light che non necessita di lunghi
periodi di convalescenza. In pochi giorni si può risolvere un problema
che rischia di condizionare una vita».