Sono pronti 168 prepensionamenti per giornalisti da avviare anticipatamente alla pensione di vecchiaia. E si tratta di prepensionamenti che segnano uno spartiacque, essendo i primi che recepiscono in via transitoria i nuovi requisiti più stringenti della riforma Inpgi (vedere ItaliaOggi del 13/9/2016) ma essendo anche gli ultimi coperti da fondi pubblici. Il budget a disposizione è di 45 milioni, con un costo medio atteso per ogni prepensionamento di quasi 383 mila euro.
Ma il budget non basta a esaurire la lista dei piani aziendali presentati entro la fine del 2016. Infatti, dalla lista dei piani presentati al ministero del lavoro entro il 31 dicembre scorso rientrano nella copertura voluta dall’ allora sottosegretario con delega all’ editoria Luca Lotti: Mattino (ultimi 14 prepensionamenti su 19 complessivi), Provincia di Como (7), Secolo XIX (17), Mondadori editore (19), Gazzetta del Mezzogiorno (19) e il quotidiano La Sicilia (14). Ci sono poi l’ Ansa (con 60 posizioni richieste come prepensionamenti, vedere ItaliaOggi del 3/8/2017) e infine il Corriere della Sera con 37 posizioni in tutto. Delle 37 posizioni presentate dal quotidiano edito da Urbano Cairo, però, 18 potranno essere coperte mentre le restanti 19 no. Così come restano fuori altri 45 giornalisti. In tutto 64 (compresi i 19 del Corriere della Sera).
Tra le principali testate escluse ci sono Editoriale del Mezzoggiorno (che edita il Corriere del Mezzogiorno, sempre gruppo Rcs-Corsera, con 9 prepensionamenti richiesti), i Periodici San Paolo di Famiglia Cristiana (10) e i relativi libri delle Edizioni paoline (1), poi ancora il quotidiano Libero (1), l’ agenzia stampa Askanews (15) e Sesaab (acronimo di Società editrice santi Alessandro, Ambrogio, Bassiano, con 5 prepensionamenti), che pubblica tra l’ altro l’ Eco di Bergamo. Resta comunque labile il confine tra chi viene incluso in questa tornata di prepensionamenti e chi no, visto che sono attese le verifiche dei dati Inpgi (su età e contributi). I primi classificati nella parte degli esclusi, infatti, possono sperare che qualche posto si liberi.