Dopo l’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca il mercato valutario torna al centro dell’attenzione nel settore finanziario, con gli analisti che cercano di prevedere come le politiche del nuovo presidente americano potrebbero influenzare l’andamento del dollaro. Nell’ultimo anno il biglietto verde si è svalutato di circa il 15%, un fenomeno che ha reso l’euro meno competitivo e colpito soprattutto le aziende attive nell’export.
Per il momento la FED ha confermato l’attività monetaria espansionistica anche per il 2021, come supporto indispensabile per sostenere l’economia USA e supportare il piano di stimoli del neopresidente Biden. La maggior parte degli analisti prevede un ulteriore deprezzamento del dollaro quest’anno, con il target principale fissato a 1,25 per il cambio EUR/USD, sebbene gli esperti di Credit Suisse stimino un livello fino a 1,35.
Per fare trading sul Forex nei prossimi mesi sarà fondamentale prestare attenzione alle azioni intraprese dalle banche centrali, identificare la ripresa economica e monitorare i tassi sulla disoccupazione, la produzione industriale e i consumi. Ovviamente rimane cruciale l’analisi tecnica, per pianificare strategie efficaci su un mercato ad alta volatilità come il Forex attraverso lo studio dei grafici.
Come fare trading sul Forex
Per investire nel mercato telematico delle valute è necessario partire dallo studio e dalla formazione professionale, andando a migliorare le proprie competenze sull’analisi tecnica e fondamentale. Secondo le informazioni presenti sul sito “Miglioribrokerforex.com”, portale specializzato nel trading finanziario sui cross valutari, è necessario iniziare con l’analisi tecnica per sfruttare le potenzialità offerte dallo studio dei grafici degli andamenti.
In questo modo è possibile controllare le dinamiche dei prezzi, valutando in modo accurato come le quotazioni si stanno muovendo e quali potrebbero essere i possibili scenari. Con l’impiego di appositi indicatori e metriche, inoltre, si possono individuare le tendenze al rialzo e al ribasso più promettenti, per investire a breve termine nel Forex con strumenti come i CFD con posizioni short o long approfittando dell’elevata volatilità del mercato valutario.
Naturalmente bisogna fare attenzione alla scelta delle coppie e al timing, preferendo soprattutto cross valutari di tipo major come EUR/USD, USD/JPY e USD/CHF, oppure alcune minor più importanti come EUR/GBP o EUR/CAD. Le coppie esotiche dovrebbero essere sempre lasciate ai trader più esperti, in quanto presentano varie problematiche come una liquidità bassa e fluttuazioni elevate difficili da prevedere.
Oltre all’analisi tecnica è importante integrare nelle valutazioni anche l’analisi fondamentale, considerando tutti quei fattori esterni alle dinamiche dei prezzi che possono influenzare gli andamenti dei cross valutari, come le politiche monetarie delle banche centrali e i risultati economici. Il connubio tra l’analisi tecnica e fondamentale consente di migliorare le proprie previsioni, per minimizzare il rischio e aumentare la sostenibilità del trading finanziario nel lungo periodo.
Cosa aspettarsi nel 2021 sul cambio euro dollaro
L’attenzione degli investitori nel Forex è senza dubbio sul cambio euro dollaro, la coppia principale del mercato valutario e in assoluto la più scambiata al mondo. Dopo l’apprezzamento della moneta unica nei confronti del biglietto verde nel 2020, sono in tanti a stimare un possibile proseguo di tale andamento anche per il 2021, nonostante i fattori d’incertezza sono numerosi.
Innanzitutto sarà necessario monitorare i progressi dei programmi di vaccinazione, sia in Europa sia negli Stati Uniti, ma anche nel resto del mondo per capire quando arriverà la tanto attesa ripresa dell’economia globale. Gli analisti vedono un possibile rafforzamento dell’euro anche per quest’anno, con UBS che indica un valore target del cross valutario a 1,27 entro la fine del 2021, un livello più basso rispetto a quelli previsti da Credit Suisse e Morgan Stanley.
Ad ogni modo, quasi tutti sono concordi in un tasso di cambio di 1,30 come valore di equilibrio, tenendo conto del potere d’acquisto delle due economie. Tra i due giganti mondiali è l’Eurozona che sembrerebbe avere più margini di crescita, soprattutto nel lungo termine con l’eventuale boom della green economy, tuttavia presenta anche minori margini di movimento per la svalutazione della moneta unica, con i tassi di interesse della BCE già a zero al contrario di quelli della FED.