“Un tempo la Formazione costava 280 milioni di euro l’anno. Una parte del vecchio sistema politico e’ rimasto affezionato a quelle cifre, frutto di una mediazione ponderata sulla base del numero di deputati che aveva ciascun gruppo, ma la formazione non puo’ costare tanto”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, incontrando i giornalisti a Palazzo d’Orleans, a Palermo, per presentare gli ultimi provvedimenti decisi ieri dalla Giunta poco prima della revoca delle deleghe assessoriali e del conseguente azzeramento dell’esecutivo. Agli assessori presenti si e’ aggiunto anche Piergiorgio Gerratana, delegato all’Agricoltura.
“Non puo’ funzionare – ha continuato – un sistema regionale con 28 mila forestali, 16 mila precari, 12 mila dipendenti delle partecipate, 12.500 lavoratori nella Formazione. Per questo Nelli (Scilabra, assessore alla Formazione, ndr) e’ stata bastonata (il governatore ha usato il termine ‘cuinnuta’, ndr). Sgonfiare queste cifre permetterebbe di tagliare un miliardo, con il quale, senza fare macelleria sociale, e’ possibile fare una riforma del welfare siciliana. Finora c’e’ un sistema di spartizione clientelare che ha prodotto ammortizzatori sociali non erga omnes ma per gli amici della casta. In questi anni – ha detto Crocetta – c’e’ stato un processo di corruzione di massa. E’ chiaro che l’opposizione cerca di difendere queste cose, perche’ alcuni enti sono figli di quella politica”.