Follia Bindi: ‘La camorra è un dato costitutivo di Napoli”. La presidente della Commissione antimafia, parlando della situazione della malavita in Campania e in particolare nel suo capoluogo, va decisamente oltre le righe. Una frase incomprensibile. Che suscita un vespaio di polemiche e anche una affrettata smentita da parte dell’interessata. Ma, ormai, è troppo tardi. Le parole fanno il giro della città e suscitano  la replica stizzita di Luigi De Magistris, sindaco di Napoli: “Sono saltato sulla sedia quando ho sentito quella frase che non condivido per nulla”. Tutto inizia quando la Bindi, al termine dell prime due audizioni della missione iniziata a Napoli il 14 settembre, dice: ‘è già  molto importante quello che è emerso oggi: la camorra è un dato costitutivo di questa società , di questa città , di questa regione. Siamo particolarmente preoccupati in questa fase. Anche quando grazie ai risultati raggiunti dalla magistratura, dalle forze di polizia si assicurano alla giustizia i grandi capi dei clan non bisogna mai distrarre l’attenzione per la straordinaria capacità  di riproduzione che hanno i clan e per il radicamento sociale ed economico che hanno in questa città , in questa regione’. Durissima anche la replica del Governatore, Vincenzo De Luca. E anche il procuratore Giovanni Colangelo ha commentato le parole della Bindi: ‘La camorra non è nel Dna dei napoletani che non hanno una propensione al crimine. La criminalità  rappresenta una minima percentuale della popolazione rispetto ai cittadini che vogliono vivere in pace. E la criminalità è una manifestazione patologica e non fisiologica della società  napoletana, ma la delinquenza fa più rumore dei cittadini che vogliono vivere in pace’

Un pensiero su “Follia Bindi: “La camorra è nel Dna dei napoletani”. E scoppia la bufera”
  1. Mettere la testa sotto la sabbia non serve a nulla! L’On. Bindi non ha affermato che la camorra è nel DNA dei napoletani e, da quello che leggo su ANSA.IT non ha ritrattato nulla. E’ evidente che la maggior parte dei napoletani è onesta (credo lo sappia anche la Bindi) ma non è possibile negare che esiste una dilagante subcultura camorristica che sfocia in atteggiamenti, in credenze e, a volte, in atti di inciviltà senza che questi siano penalmente rilevanti. Insomma esiste una parte nera (la criminalità camorristica) e tante sfumature di grigio! Anche quest’ultime andrebbero contrastate. Se la camorra fosse “solo” una manifestazione patologica, pur grave, sarebbe stata sconfitta da tempo.

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