Antonio De Marco e’ stato condannato dalla Corte d’assise all’ergastolo per il duplice omicidio dei fidanzatini di Lecce Eleonora Manta e Daniele De Santis. La coppia, rispettivamente 30 e 33 anni, fu massacrata con 79 coltellate la sera del 21 settembre 2020 tra il pianerottolo e le scale interne dell’appartamento di via Montello, dove i due convivevano. De Marco, infermiere all’epoca dei fatti ventunenne, che con le vittime aveva condiviso per un periodo di tempo l’appartamento, agi’ perche’ non tollerava la felicita’ manifestata dai due innamorati. Nonostante le perizie psichiatriche e la richiesta dei difensori dell’assassino di procedere a nuove verifiche sul suo stato psicofisico, secondo il pubblico ministero Maria Consolata Moschettini il ragazzo e’ stato sempre capace di intendere e di volere, lucido nello sfogare la sua rabbia sulla coppia.
“Il commento è triste, la vicenda è tristissima. E’ stata fatta tra virgolette ‘giustizia’, anche se poi quella terrena non poteva concludersi diversamente. Ritengo che il verdetto della corte sia giusto”. Lo ha detto l’avvocato Mario Fazzini, legale di parte civile dei genitori di Daniele De Santis, parlando con i giornalisti subito dopo la sentenza con la quale la Corte di assise di Lecce ha condannato all’ergastolo Giovanni Antonio De Marco, oggi 22 enne, imputato, reo confesso, del duplice omicidio del 33enne amministratore di condominio e arbitro di calcio in serie C, e della sua fidanzata Eleonora Manta, impiegata, 30enne, avvenuto il 21 settembre ddl 2020 nell’appartamento di proprietà di De Santis, in via Montello nel capoluogo salentino.
“Non credo che si possa perdonare – ha aggiunto rispondendo a una domanda – non credo che ci sia perdono da parte di nessuno. Non c’è stato pentimento da parte del carnefice, figuriamoci adesso perdonarlo. Mi sembra esagerato chiedere questo. E’ un dolore che non ha termine. Ci aspettavamo questa condanna, non poteva essere diversamente per come sono andati i fatti”, ha concluso l’avvocato Fazzini.